Vaticano. Card. Bagnasco: “Purificare la Chiesa dai peccati dei suoi figli”
16 Maggio 2010
di redazione
La Chiesa, "fedele alla sua missione", deve essere "purificata dal peccato dei suoi figli". È uno dei passaggi della preghiera che il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, guida stamane in Piazza San Pietro, in attesa del Regina Coeli del Papa, nella giornata di solidarietà promossa dalla Consulta nazionale delle aggregazioni laicali (Cnal) dopo gli scandali pedofilia che hanno coinvolto la Chiesa.
Nella preghiera si chiede "misericordia e perdono per i nostri peccati, purificazione e forza per tutta la Chiesa". "Mediante il ministero dei sacerdoti – si aggiunge in un altro passaggio -, dona loro di essere perseveranti nel servire la tua volontà". "Ascolta il grido di coloro che sono nel dolore – dice ancora la preghiera – perchè trovino giustizia e conforto, così che, partecipando alla vita della tua Chiesa, purificata dalla penitenza, possano riscoprire l’infinito amore di Cristo". Viene quindi invocato aiuto nel "cammino di conversione in questi tempi di apprensione e di speranza".
Nel corso della preghiera viene letta anche parte della ormai celebre omelia pronunciata da Benedetto XVI nella messa per l’inizio del suo ministero petrino (24 aprile 2005), nella quale parlava dello "svuotamento delle anime", dei "deserti interiori diventati così ampi", della mancanza di "coscienza della dignità e del cammino dell’uomo". "Pregate per me, perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi", diceva Ratzinger in quell’omelia, riletta stamane in Piazza San Pietro.
Inoltre, il cardinale Bagnasco ha espresso la vicinanza della Chiesa sia a Benedetto XVI che alle vittime degli abusi sessuali commessi da sacerdoti. "Questa mattina – dice l’introduzione, la cui lettura è affidata ad uno speaker -, convocati dalla fede e dall’amore, ci siamo riuniti perché vogliamo stringerci visibilmente intorno a Papa Benedetto XVI come figli con il padre. Vogliamo pregare con lui e per lui – prosegue -, desiderosi di sostenerlo nel suo impegnativo ministero, esprimendogli il nostro affetto e la nostra gratitudine per la sua passione per Cristo e per l’umanità intera".
"La nostra preghiera – si aggiunge – è il modo privilegiato per rendere efficace e visibile la vicinanza di tutta la Chiesa al Santo Padre e a chi ha sofferto a causa di coloro che avrebbero dovuto essere immagine di Cristo buon Pastore". "Nella preghiera – conclude l’introduzione – vogliamo anche esprimere stima e fiducia ai sacerdoti per il loro insostituibile ministero e invocare per loro il continuo sostegno dello Spirito Consolatore".