Vaticano. Incontro interreligioso: alla ricerca di una conoscenza reciproca
03 Novembre 2008
di redazione
Inizia domani l’incontro storico che vede riuniti per tre giorni leader musulmani ed esponenti della Chiesa cattolica. Il gruppo dei 138 saggi musulmani firmatari della lettera “Una parola tra noi” sarà ricevuto questo giovedì dal Papa Benedetto XVI.
Secondo quanto ha spiegato il cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, in un’intervista al quotidiano cattolico “La Croix”, si tratta di un evento che “rappresenta un capitolo nuovo in una lunga storia di dialogo tra mondo cattolico e mondo musulmano”. Infatti, il cardinale ci tiene a sottolineare che il forum non è che un nuovo passaggio nel lungo percorso di dialogo tra le due religioni che dura da oltre un millennio.
Questo dialogo, continua il cardinale Tauran, “non può realizzarsi se non al di fuori di ogni ambiguità. Bisogna guardare l’altro, ascoltarlo, stimarlo. Poi affermare la propria identità. Il dialogo interreligioso è sempre una chiamata ad affermare la nostra identità. Ciò non ha come scopo la conversione, ma la conoscenza reciproca”.
E prosegue: “L’incontro interreligioso non consiste nel trovare il più piccolo denominatore comune, per dire che siamo tutti simili. Richiama piuttosto l’esigenza della verità, che per noi è Gesù Cristo, unico mediatore”. E ammonisce che non si tratta di una logica del “do ut des”: “Credo che essendo chiari, si possa arrivare a poco a poco, a cambiare i comportamenti. Se un musulmano ha la possibilità di avere un luogo di culto in Europa, è normale che sia vero l’inverso nelle società a maggioranza musulmana”. Per far passare queste aperture, conclude il cardinale, “è importante innanzitutto svolgere questi incontri di dialogo con le elite, per poi raggiungere le masse”.