Vaticano. Papa: “Il mondo non ascolta i cristiani e insidia anche la Chiesa”

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Vaticano. Papa: “Il mondo non ascolta i cristiani e insidia anche la Chiesa”

03 Maggio 2009

Il papa, con il suo vicario per Roma cardinale Agostino Vallini, il vicegerente della diocesi mons. Luigi Moretti e tutti i vescovi ausiliari della città, ha celebrato nella basilica di San Pietro gremita la messa durante la quale ha ordinato preti sedici diaconi della diocesi di Roma. Tredici di loro sono italiani, e sei provengono da varie parti del mondo: Nigeria, Haiti, Croazia, Repubblica Ceca, Cile e Corea del Sud. I più giovani hanno 28 anni e il più anziano 51.

E’ dedicata a questo tema la riflessione di Benedetto XVI durante l’omelia della messa in San Pietro in occasione della giornata mondiale della preghiera per le vocazioni . " Il mondo spesso non vuole capire i cristiani né stare a sentire i preti, perché "questo lo metterebbe in crisi". E la mentalità mondana a volte "insidia anche la Chiesa, contagiando i suoi membri e gli stessi" sacerdoti. "Gesù – ha ricordato il papa – ha sperimentato su di sè il rifiuto di Dio da parte del mondo, l’incomprensione, l’indifferenza, lo sfiguramento del volto di Dio".

"Il ‘mondo’ nell’accezione giovannea del termine – ha commentato papa Ratzinger , non capisce il cristiano, non capisce i ministri del Vangelo; un pò perchè di fatto non conosce Dio, e un pò perché non vuole conoscerlo". "Il mondo non vuole conoscere Dio e ascoltare i suoi ministri, perché questo lo metterebbe in crisi". A questo punto il papa ha invitato a "fare attenzione a una realtà di fatto: che questo ‘mondo’, sempre nel senso evangelico, insidia anche la Chiesa, contagiando i suoi membri e gli stessi ministri ordinati". "Il ‘mondo’ – ha spiegato – è una mentalità, una maniera di pensare e di vivere che può inquinare anche la Chiesa, e di fatto la inquina, dunque richiede costante vigilanza e purificazione".

"Il nostro ministero – ha spiegato ai fedeli nella basilica gremita di fedeli, parenti dei futuri preti, membri del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede – è totalmente legato a questo ‘rimanere in Dio’ che equivale a pregare, e deriva da esso la sua efficacia. In tale prospettiva – ha aggiunto – dobbiamo pensare alle diverse forme di preghiera di un prete, prima di tutto alla santa Messa quotidiana". Ha quindi invitato ai vari modi di preghiera: adorazione, lectio divina, rosario, meditazione, … "Il sacerdote che prega bene – ha commentato il pontefice – viene progressivamente espropriato di sè e sempre più unito a Gesù Buon Pastore e Servo dei fratelli".

In un passaggio precedente Benedetto XVI ha ricordato anche l’importanza della croce per i sacerdote: "l’apostolo, come il sacerdote – ha osservato – sperimenta a sua volta la croce, e solo attraverso di essa diventa veramente utile per la costruzione della Chiesa". "Siate sempre uomini di preghiera e di servizio – è stata l’esortazione con cui papa Ratzinger ha concluso l’omelia – per diventare, nel fedele esercizio del vostro ministero, sacerdoti santi secondo il cuore di Dio".