Vendola è stufo di una giunta incapace e sogna Palazzo Chigi
25 Novembre 2010
Nichi Vendola fa prove di campagna elettorale. Rientrato dal contestato viaggio americano, il Governatore pugliese è stato ben lieto di rilasciare un’intervista a “La Stampa” confermando il suo desiderio, per niente nascosto, di diventare leader nazionale del centro-sinistra.
Beffandosi dei cittadini pugliesi, che solo pochi mesi fa avevano scelto lui come traghettatore della Regione per i prossimi 5 anni, Vendola conferma e rilancia: primarie subito, senza indugiare in inutili attese. Il governatore della Regione è stanco del suo lavoro e non ha alcuna intenzione di aspettare altro tempo per raggiungere l’obiettivo che ha sempre avuto ben chiaro: battere il centro-destra nazionale e diventare il primo premier italiano orgogliosamente comunista.
La richiesta di primarie, subito e comunque (perché il governatore vede “una situazione che si avvita”), avrà il suono della sfida per i componenti di maggioranza del Consiglio regionale che tra l’altro, solo pochi giorni fa, non avevano avuto grandi difficoltà nel bocciare la riforma dei consultori promossa da "Sinistra e Libertà" e che in questi giorni potrebbero bissare concedendo un’altra vittoria all’opposizione: la legge sul turismo, infatti, voluta ed orchestrata proprio da Vendola nei mesi scorsi, potrebbe vedere il sonoro rifiuto di un Consiglio regionale che, ormai, non segue più il suo leader.
Oggi la situazione è ben diversa rispetto a marzo e le mire espansionistiche del "generale" Nikita fanno tremare i polsi alla maggioranza, che non ha alcun desiderio di cedere al ricatto del capo e ritornare alle urne. Nel limbo, come spesso accade, ci sono i cittadini pugliesi che soffrono l’incapacità di una giunta a governare.
La Puglia ha bisogno che questa maggioranza lavori, senza troppi viaggi americani, senza troppe presenze in tv. Vendola, invece, pare accecato dalla voglia di occupare le stanze di Palazzo Chigi e sembra proprio essersi stancato del sublime panorama offerto dal lungomare di Bari. Crede di poter essere "il Papa" del centro-sinistra anche se, a ben vedere, nessun cardinale che abbia varcato la soglia del conclave da Papa conclamato, poi è stato ipso facto eletto.