Venezia tra la D’Addario e Chavez

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Venezia tra la D’Addario e Chavez

07 Settembre 2009

Se l’è presa a male Natalia Aspesi, decana dei critici di costume e società in forze a Repubblica. “Se l’arrivo della signora Patrizia D’Addario diventa l’evento maggiore di questa Mostra del Cinema di Venezia vuole dire che anche questa grande antica manifestazione della cultura internazionale non può più essere un’isola intoccata dall’inesorabile mutazione di un Paese”. Un Paese in cui “le escort vengono promosse a showgirl”. Ma per fortuna a Venezia è appena atterrato “Loco” Chavez e finalmente la Mostra può riacquistare il suo antico e sano valore antiamericano…

La Aspesi si è molto indignata davanti ai cronisti insolenti che nei giorni scorsi inseguivano la escort nelle calli della Laguna invece di guardare i film in concorso, dimenticando che la D’Addario è stata un Golem evocato e plasmato proprio dai colleghi di Repubblica. Ora però sul “red carpet” sta per passare un altro volto noto della politica internazionale. Il presidente del Venezuela “Loco” Chavez, tra i protagonisti di “South of the Border”, il docu-film di Oliver Stone (“Quest’uomo è un fenomeno”, ha detto Oliver di Hugo).

Finalmente ritorna un regista che, da “Platoon” a “Wall Street”, ci ha spiegato quanto sono avidi e guerrafondai gli americani, e che stavolta ci offre “un racconto inedito e benevolo del capo di stato sudamericano”, scrive la Aspesi, “un ex generale amerindo robusto e sorridente”.  E commenta soddisfatta: “Il capo di una nazione sul tappeto rosso della Mostra è una simpatica alternativa al solito popolo di gente del cinema, della mondanità e di vario arrampicamento…”.

La simpatica alternativa sarebbe proprio Chavez, uno che ha modificato la Costituzione per restare al potere, tappando la bocca agli oppositori. Le agenzie lo danno appena arrivato a Venezia, dritto da Teheran, dopo una gitarella tra gli ex stati dell’“Asse del Male”. “Ci troverà ad accoglierlo con molti altri compagni per riportare al popolo fratello del Venezuela l’abbraccio forte e solidale del PdCI e di Oliviero Diliberto”, ha dichiarato Stefano Fedeli, responsabile America Latina dei Comunisti Italiani.

Come mai la Aspesi si scandalizza tanto davanti alle escort promosse sul campo a show-girl mentre sorvola sulle malefatte di un dittatore promosso al rango di capo di stato democratico? “Se a Stone viene facile convincerci che il diavolo sta tra le stelle e le strisce, come facciamo ad essere sicuri che il bene stia dall’altra parte?” si chiede la giornalista in un benvenuto momento di lucidità. Infatti noi siamo sicuri esattamente del contrario. E cioè che il diavolo si chiama Chavez e che la Gilda holliwoodiana ormai è pappa e ciccia con caudillos e ayatollah.