Visco ha già nostalgia della poltrona

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Visco ha già nostalgia della poltrona

25 Aprile 2008

A leggersi i titoli di Unità e Sole 24
Ore di giovedì c’è realmente da sganasciarsi dalle risate. L’Unità: “Vince la destra e riprende il vizio
dell’evasione”
. Il Sole: “Visco:
‘L’evasione è già in ripresa”
.

Non è tutto: i due articoli che trattano
della presentazione del Libro Bianco sull’IRPEF riportano abbondanti citazioni
da Vincenzo Visco in persona che rasentano la fantascienza.

Come – commentando le entrate – “I primi tre mesi sono andati benissimo ma
il quarto ho l’impressione che non andrà tanto bene, sarà meno brillante. Ci
sono segnali di ripresa di mancata emissione di scontrini e ricevute già
dall’inizio della crisi di Governo ma accelerati negli ultimi due mesi”
.

Il Visco indovino, anche questa ci
toccava. Manco è finito il mese di aprile, e lui già a predire impennate
nell’evasione, professionisti che si tuffano voluttuosi nelle braccia della dea
Evasione, cassieri stitici che durano fatica a farti lo scontrino, e chi più ne
ha più ne metta.

Mentre sul “tesoretto”, il feticcio di
cui si è fatto forte per tutti questi mesi, chiarisce prudentemente che bisogna
aspettare i dati a consuntivo delle dichiarazioni…

Forse quelli di Visco sono solo gli
ultimi spasmi di una fallimentare ideologia al potere. Secondo la quale a
evadere è il popolo della partita IVA, mentre i dipendenti sono immacolati
nella loro integrità fiscale.

Dimenticando che commercianti,
ristoratori, professionisti – il famigerato popolo della partita IVA, per
l’appunto – già da anni sono “catastalizzati” da studi di settore e infinite
altre gabole che fanno loro maledire di avere partita IVA e stare in proprio.
Mentre i dipendenti, Visco se lo è scordato, sono nelle condizioni perfette per
affiancare un secondo lavoro rigorosamente in nero a quello in chiaro e, loro
sì, evadere in santa pace.

Quel che è certo è che fino all’ultimo
Visco ha voluto lasciare un pessimo ricordo di sé. Lo sanno bene quei
contribuenti che queste ore stanno affannosamente districandosi in mezzo a pile
di fatture per compilare i benedetti moduli dell’elenco clienti-fornitori.

Cioé l’ennesimo orpello che Visco ha
tirato fuori dal proprio armamentario medievale pur di poterne “incrociare” i
dati con quelli di dichiarazione e – ma siamo certi che già non bastasse? –
comunicazione annuale dati IVA.

E che dire poi del Libro Bianco
sull’IRPEF, al cui happening romano
il nostro si è dilungato in previsioni sul futuro? Il team di Visco ha iniziato
a lavorarci la primavera dell’anno scorso, verosimilmente con l’intento di
scrivere una summa del Visco-pensiero, come per solito sono i Libri Bianchi.

Ma, come illustra Mattia
Sinigaglia sulla prima pagina di Libero Mercato di giovedì (“Libro Bianco IRPEF, l’epitaffio di Visco”)
adesso quel mattone di 436 pagine suonano più come un epitaffio
funebre alla Spoon River.