“We love Trump!, We love Trump!”, gli Scout in delirio per il Don (e Renzi?)

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“We love Trump!, We love Trump!”, gli Scout in delirio per il Don (e Renzi?)

25 Luglio 2017

“We love Trump!, We love Trump!”. E’ un coro acceso e appassionato quello dei 40mila boy scouts che ieri, lunedì 24 luglio, ha accolto il presidente americano Donald Trump al raduno nazionale di Glen Jean, in West Virginia. A infiammare la folla del raduno sono state le poche e semplici parole con cui il Don ha incoraggiato i giovani a inseguire le proprie passioni e i propri sogni, a credere di poter diventare nella vita quello che si desidera essere.

Dal palco nella spianata del Summit Bechtel Reserve, Trump ha spiegato di aver accolto senza alcuna esitazione l’invito all’evento, al contrario del suo predecessore, Barack Obama, che invece lo aveva sempre snobbato liquidando gli scout con un “grazie, ma non posso”. Che i giovani non si trattano così lo sa persino Matteo Renzi, per anni nel gruppo Agesci in Toscana, il quale non ha mai perso l’occasione di esercitare la sua retorica davanti a popolo scout.

Peccato però che l’ex premier ed attuale segretario del Pd, quando guarda all’America, continua a stravedere solo per il presidente Obama, quello che gli scout li disdegnava, a differenza di Trump, osannato al raduno di Glen Jean da decine di migliaia di giovani.