
We make future: le eccellenze della cultura nell’Open Access

24 Giugno 2022
Al Festival dell’Innovazione Digitale di Rimini, “We Make Future”, c’è spazio anche per la cultura. Infatti, sono stati nominati i vincitori di Open Culture 2022. I due premi sono stati promossi da ICOM Italia con il sostegno di Wikimedia Italia, grazie alla collaborazione con Creative Commons Italia. Come riscontrato anche nel Piano Nazionale di Digitalizzazione, l’Open Access è centrale nella transizione digitale. Quando si parla di questo tema, ci si riferisce all’interoperabilità, all’interdipendenza e all’accessibilità di dati e documenti.
Il premio Museo Open Culture Italia
Il vincitore del premio Museo Open Culture Italia 2022 è il Museo Egizio di Torino. Questo riconoscimento è riservato a singoli progetti capaci di mettere in luce il patrimonio di istituti culturali in virtù dell’adozione di strumenti per il pubblico dominio e licenze Open Access. L’obiettivo era di incentivare la condivisione di immagini e di dati in pubblico dominio, realizzati e pubblicati online tra il primo mese del 2018 e il 10 aprile di quest’anno.
È stato il progetto Archivio Fotografico a garantire la vittoria al Museo Egizio di Torino. L’archivio delle Missioni Archeologiche Italiane, che consta di circa 45mila documenti e 2.200 scatti fotografici, è stato interamente sistematizzato, digitalizzato e reso pubblico.
Ma non è solo una questione di quantità. Il progetto è stato selezionato per l’accessibilità dell’archivio, la strategia di valorizzazione e le azioni di monitoraggio introdotte per l’utilizzo delle immagini digitalizzate nelle pubblicazioni scientifiche e divulgative.
Il premio Ricerca Open Culture
È Alice Fontana, in virtù della propria tesi di laurea, la vincitrice del premio Ricerca Open Culture Italia 2022. “Digital open access: il caricamento e il riuso delle collezioni museali archeologiche su Wikimedia” è il titolo della tesi della studentessa del Dipartimento di Economia e Statistica presso l’Università degli Studi di Torino.
La commissione ha valorizzato l’analisi delle modalità attraverso cui la cultura possa essere prodotta e condivisa sul web. In tale ambiente, difatti, è possibile generare nuove relazioni commons-based, grazie alle quali è possibile coinvolgere un pubblico sempre più ampio.