“Yes We Cem!”, la riscossa dei verdi tedeschi ha origini turche

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“Yes We Cem!”, la riscossa dei verdi tedeschi ha origini turche

31 Marzo 2011

“Yes, we can”? No, “Yes, we Cem!” Questo il titolo di apertura di gran parte dei giornali turchi quando, nel giugno del 2008, Cem Özdemir viene eletto leader dei Verdi e diviene il primo turco a ricoprire un incarico politico di Presidente di partito in Germania. Se a distanza di tre anni la stella di Obama non brilla più così tanto ed appare decisamente offuscata, quella, meno mediatica, di Cem Özdemir è all’apice del suo splendore. Nel 2008 ci avrebbero scommesso veramente in pochi.

Dopo l’abbandono della politica da parte della storica star dei Verdi, Joschka Fischer, per gli ambientalisti tedeschi sembra l’inizio di una lunga crisi. Sette anni di governo con i socialdemocratici hanno cambiato in profondità lo spirito e l’anima dei tedeschi, ma la sconfitta elettorale del 2005 non fa presagire nulla di buono. Ma oggi, al contrario, i Verdi si ritrovano ad essere i principali protagonisti della politica teutonica ed insediano i socialdemocratici nel ruolo di principale antagonista dei Cristiano-democratici. Uno degli artefici di questo curioso ed imprevedibile successo è proprio l’Obama turco-tedesco.

Ebbene sì, avete capito bene, è un turco il politico tedesco del momento. Il suo nome è tutto un programma e di tedesco ha solo la cosiddetta Umlaut sulla “O” del cognome: Cem Özdemir. Nato nel Sud conservatore della Germania, a Bad Urach, nel Land che ha sancito il trionfo dei Verdi, il Baden Württemberg, Özdemir ha 45 anni ed è figlio di una coppia turca emigrata in Germania negli anni sessanta, i classici “Gastarbeiter” spesso guardati con sufficienza e superiorità dai tedeschi più snob. Il tratto distintivo della politica di Özdemir è indubbiamente la sincera convinzione all’ideologia del multiculturalismo tanto da averla applicata alla sua vita privata: turco-tedesco ha sposato una giornalista tedesca di origine argentina. La coppia multikulti ha anche due bambini.

Che la Germania dovesse essere la sua nazione, Özdemir l’ha deciso nel lontano 1983, quando diviene cittadino tedesco. Al tempo è già da due anni iscritto ai Verdi. Dopo aver studiato pedagogia sociale e essere diventato giornalista free-lance, Özdemir capisce che è la politica attiva la sua principale aspirazione. L’ascesa politica inizia nel 1994 con l’elezione al Parlamento tedesco nella sua circoscrizione natale. Özdemir, il figlio di immigrati, con quell’aria sempre disinvolta, molto spesso senza cravatta e con i suoi inconfondibili basettoni, diventa il primo deputato turco-tedesco della storia della Germania. Rieletto nel 1998, decide di dimettersi, nel 2002, in conseguenza del cosiddetto Hunziger-Affäre. Il buon turco-tedesco, a seguito di alcuni debiti dovuti ad uno stile di vita superiore alle sue reali possibilità, aveva avuto dei prestiti illegali dal discusso consigliere per le pubbliche relazioni Moritz Hunziger ed, inoltre, aveva utilizzato per viaggi privati miglia aeree accumulate in servizio.

Abbandonata (momentaneamente) la politica tedesca, tenta la fortuna negli Stati Uniti dove, nel 2003, trascorre circa un anno con una borsa di studio della German Marshall Fund of the United States. In questo periodo riscopre l’interesse per la terra di origine della sua famiglia: la Turchia. In diversi incontri e dibattiti si occupa del ruolo della Turchia in Europa. L’esperienza statunitense, però, finisce presto e decide, così, di tornare in Germania, dove, nel 2004, si candida, con successo, alle elezioni europee. Ma la svolta arriva nell’estate del 2008. Il 2 giugno succede a Reinhard Bütikofer e viene eletto alla Presidenza del Partito dei Verdi che finalmente sembrano aver trovato la persona giusta per rilanciarsi politicamente. Qualche mese dopo Özdemir fa il suo personale outing religioso ed in un’intervista allo Spiegel si definisce un musulmano laico.

Il mese successivo i Verdi decidono però di eleggere un Co-Presidente, anzi una Co-presidentessa, del Partito e così Özdemir viene affiancato da Claudia Roth. Se tra i due fatti ci sia una relazione è molto difficile dirlo – probabilmente no – certo è, però, che all’interno del partito non tutti lo amano. La coppia, in ogni caso, funziona bene, i sondaggi sono confortanti e le elezioni nella primavera del 2010 in Nordrhein Westfalen, dove Verdi e socialdemocratici riconquistano il Land dopo un interregno di centrodestra, dimostrano che il partito è in salute e riesce a catalizzare un buon numero di voti. Cem Özdemir e Claudia Roth vengono così confermati nel novembre scorso per altri due anni.

La storia politica degli ultimi mesi è cronaca politica. Il successo in Baden Württemberg è figlio soprattutto della contrarietà dei Verdi alla costruzione di un’enorme stazione ferroviaria a Stoccarda e dell’onda emotiva seguita alla catastrofe sismica ed ambientale in Giappone. Ma ora che il partito di Cem Özdemir non potrà più essere il “partito dei no” – ha dei ruoli di responsabilità politica importante e saranno loro a governare in una regione molto difficile come il Baden-Württemberg – arriva il momento della verità. L’esame di maturità politica di Cem Özdemir è solo all’inizio.