Zelensky: Dobbiamo impedire al male di prevalere
14 Aprile 2024
“Il mondo ha tutto ciò che serve per fermare i missili, i droni Shahed e altre forme di terrore. Bisogna solo prendere decisioni che siano in grado di ripristinare una sicurezza collettiva vera e duratura”, così il presidente Zelensky su X dopo il rampage iraniano contro Israele, 200 tra droni e missili lanciati contro lo Stato ebraico.
“L’Ucraina può sconfiggere il terrore russo, proteggere la propria esistenza e quella dell’intera Europa e di altre regioni del mondo dalla diffusione del male,” continua Zelensky. “Per questo abbiamo bisogno del sostegno dei nostri partner, e ogni giorno di ritardo nella consegna degli aiuti si traduce in un numero maggiore di case distrutte e vite rovinate”.
“Sono grato a tutti coloro che nel mondo aiutano davvero a difendersi dal terrore. Ringrazio tutti coloro che stanno facendo ogni sforzo per impedire al male di prevalere”, conclude Zelensky. Impedire al male di prevalere. Usa le parole che servono il presidente ucraino, argine all’imperialismo russo che minaccia l’Europa. Così come l’imperialismo iraniano minaccia Israele.
Quali saranno le prossime mosse dell’Occidente dopo l’attacco di Teheran? L’agenda politica statunitense ed europea dovrebbe contemplare i seguenti punti: contenere con una forte deterrenza i mullah in Iran, sostenendo le forze democratiche, le donne, i giovani e i dissidenti che stanno pagando con la vita e la libertà la loro ribellione al regime.
Contrastare i proxies iraniani, Hezbollah, Hamas, la Siria. Spingere l’Arabia Saudita, la Turchia e paesi europei come la Francia, la Germania, l’Italia a sostenere questa lotta. Spronare le Nazioni Unite che non possono più mantenere una posizione equidistante in una situazione simile. Costringere l’Iran a interrompere il proprio programma nucleare ed esercitare pressioni sulla Cina.
Infine, chiedersi se davvero la nascita di uno stato palestinese, dopo quello che abbiamo visto accadere il 7 ottobre e in queste ore, possa davvero essere la panacea alla sicurezza delle democrazie liberali e del mondo arabo che non intende piegarsi al fondamentalismo religioso.