“Zero Covid”, la Cina non cresce più come una volta

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“Zero Covid”, la Cina non cresce più come una volta

“Zero Covid”, la Cina non cresce più come una volta

24 Ottobre 2022

La Cina di Xi cresce ancora ma la politica “zero covid” perpetuata dal regime indebolisce la seconda economia globale.

Il Congresso dei comunisti si è chiuso incoronando di nuovo Xi Jinping, il nuovo Mao. L’uomo più potente della Cina che mira a governarla per tutta la vita. Liberandosi degli oppositori interni.

La crescita economica della Cina è accelerata nell’ultimo trimestre. Ma è la più debole da decenni. Il colosso asiatico deve vedersela con i lockdown imposti dal regime per combattere le epidemie di Covid.

I dati ufficiali pubblicati ieri mostrano che la Cina nel trimestre che si è chiuso a settembre è cresciuta del 3,9% rispetto allo stesso periodo del 2021. Nel trimestre precedente era cresciuta dello 0,4%. Nei primi nove mesi dell’anno, la crescita è stata del 3% rispetto al 2021.

Silenzio sulla crescita al Congresso comunista

L’annuncio sulla crescita cinese era stato inizialmente programmato per la settimana scorsa. Durante il congresso del Partito Comunista. Ma è stato rinviato senza dare spiegazioni, mentre il Partito Comunista si riuniva per incoronare di nuovo Xi Jinping.

Gli investitori erano pronti ad ascoltare i programmi comunisti per stimolare l’economia. Chi si aspettava di veder ridurre l’impatto della strategia “Zero Covid” che ha chiuso intere città e bloccato gli affari è rimasto deluso.

Al Congresso dei comunisti non è stato annunciato nessun programma chiaro. Eppure il miglioramento dei dati economici è frutto di una politica anti covid più flessibile. Oggi la Cina tende a isolare singoli edifici o quartieri anziché intere città. Ma in tante zone della Cina c’è ancora una enorme incertezza.

“Zero Covid” e obiettivi mancati

Incertezza che mina le politiche economiche a favore della crescita. La strategia “Zero Covid” dei comunisti al potere ha chiuso Shanghai e altri centri industriali.  Nonostante l’aumento dei costi e la frustrazione del mondo produttivo.

Ci sono state proteste in alcune aree del Paese in un momento in cui altri stati stanno allentando i controlli antivirus.

L’obiettivo ufficiale di crescita del 5,5% posto dal partito al governo non è stato raggiunto. I leader comunisti si sono dimenticati di questi obiettivi al Congresso. In compenso hanno promesso prestiti più facili e altre misure per stimolare la crescita.

Il Fondo monetario internazionale ha ridotto le prospettive di crescita annuale al 3%. Sarebbe il secondo risultato più debole dagli anni ’80 dopo il 2020. Nel 2020 la crescita era precipitata al 2,4% in seguito alla chiusura di gran parte dell’economia per due mesi per contenere l’epidemia di coronavirus.