
Dl energia, senza nuove infrastrutture non si va lontano

21 Aprile 2022
di Paolo Romani
Con il Dl energia, approvato in via definitiva oggi al Senato, si mettono in campo misure concrete per tamponare gli effetti del rialzo dei costi energetici sul potere d’acquisto delle famiglie e sull’inflazione. Ma è tempo di rivedere nel complesso la Strategia Energetica Nazionale.
Le debolezze del sistema energia
La crisi pandemica, prima, e la guerra in Ucraina, poi, hanno mostrato in maniere evidente tutte le debolezze del sistema. Dalla ridotta differenziazione delle fonti di approvvigionamento estere, che hanno reso il nostro paese dipendente dalle tensioni internazionali, alla burocrazia e al finto ecologismo, che hanno limitato la realizzazione di infrastrutture fondamentali per sfruttare le risorse energetiche nazionali, rinnovabili e non.
Nuove infrastrutture oggi per non essere ancora più dipendenti domani
I tanti progetti bloccati negli anni, rigassificatori, impianti eolici, termovalorizzatori, prospezioni ed estrazioni di fonti fossili, tra cui, per fortuna, non dobbiamo annoverare il gasdotto TAP, avrebbero reso la politica energetica più flessibile e resiliente alle crisi di approvvigionamento e ai picchi di domanda degli ultimi anni, con un ridotto impatto economico. Ora, anche attraverso il Dl energia, è il momento di accelerare in termini di sviluppo infrastrutturale e transizione ecologica per un Paese più efficiente e capace di riagganciare la ripresa.