Z come Zagarolo, l’ultimo tango dei compagni con Putin

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Z come Zagarolo, l’ultimo tango dei compagni con Putin

Z come Zagarolo, l’ultimo tango dei compagni con Putin

08 Maggio 2022

Magari saranno i soliti quattro gatti nostalgici del regime totalitario sovietico ma il ‘Putin pride’ organizzato dal Pci a Zagarolo spiega bene perché criminali di guerra come Lavrov scelgano l’Italia per veicolare la propaganda guerrafondaia di Mosca.

Il ‘Putin pride’

Il 9 maggio il regime russo celebra la vittoria sovietica sul Nazismo nella Seconda Guerra mondiale e i compagni di Zagarolo hanno pensato bene di estendere le celebrazioni nel Lazio, mettendo in bella mostra nella locandina dell’evento la Z dei putiniani. Quella stessa Z twittata dal “Compagno Petrov”, il grillino Petrocelli, rimasto asserragliato in commissione esteri al Senato dopo che i suoi colleghi si sono dimessi in massa per l’indignazione. Tra popolo ed “elite” insomma, la piazza e il Palazzo, c’è una preoccupante organicità di intenti quando si parla di regimi, estrema sinistra e pasdaran pentastellati.

Da Mosca a…. Zagarolo

Da Mosca a Zagarolo vedremo andare in scena la solita sovversione della realtà storica presente e passata. Tipo che i nazisti sconfissero i sovietici, come se gli Alleati non fossero mai esistiti. Come se i comunisti prima della Seconda Guerra mondiale non si fossero attovagliati con Hitler per spartirsi l’Europa orientale. Come se le truppe sovietiche in quegli anni non si fossero distinte per brutalità di ogni tipo contro gli ebrei. Anche se i nipotini di Lenin e di Stalin adesso preferiscono raccontarci che gli ebrei sopravvissuti nei lager nazisti li salvarono tutti loro. Peccato che poi il criminale di guerra Lavrov venga in Italia a spiegarci che Hitler era ebreo. Lavrov, il perfetto interprete dei Protocolli dei Savi di Sion. Z come Zagarolo, allora.

Quelle bugie elevate a sistema

Bugie sulle Seconda Guerra mondiale, bugie sulla Unione Sovietica, bugie di Putin sulla ‘denazificazione’ della Ucraina a suon di bombe, stupri, torture che ormai sono l’unica arma, la più brutale, rimasta in mano al Cremlino per terrorizzare i civili e prendersi Est e Sud ucraino. Prendersi? Il 9 maggio a Mosca vedremo sfilare quello che doveva essere un temuto esercito capace di vincere mille battaglie da Aleppo a Kiev. Tanto professionale che gli ucraini lo stanno facendo a pezzi. A Zagarolo invece vedremo sfilare i reduci del comunismo che invece di pensare alle bare dei caduti russi che Putin nasconde al suo popolo, alzeranno le Z e il pugno chiuso al cielo sognando il nuovo totalitarismo.