Allarme Ance, governo intervenga o superbonus sarà boomerang

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Allarme Ance, governo intervenga o superbonus sarà boomerang

Allarme Ance, governo intervenga o superbonus sarà boomerang

27 Giugno 2022

I bonus edilizi rischiano di diventare un gigantesco boomerang per il settore. Federica Brancaccio, da poco presidente dell’Ance, l’associazione dei costruttori italiani, ha espresso preoccupazione in un’intervista rilasciata a La Stampa. “I bonus – ha spiegato – sono stati introdotti nel 2020 per dare slancio a un settore tipicamente anticiclico che era praticamente morto da 13 anni”. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: “del più 6,6 per cento del Pil visto l’anno scorso, due punti sono merito dell’edilizia”.

L’incertezza crea problemi alle imprese

Eppure, l’incertezza della cornice regolatoria continua a essere un problema per le imprese. Secondo i dati di Cna, infatti, sono a rischio 33mila imprese e 150mila posti di lavoro. “Sappiamo – ha ricordato Brancaccio – che ci sono 27 miliardi contrattualizzati di cui almeno 13 possono essere critici per la liquidità. Le nostre imprese hanno i cassetti fiscali pieni di crediti di imposta che non riescono a monetizzare” dopo il cambio delle regole dello scorso novembre. Banche, CDP e Poste hanno detto stop all’acquisto dei crediti. Se non saranno sbloccati “si rischia una tempesta perfetta di fallimenti, disoccupazione, contenziosi con i condomini”.

Gli incentivi avevano l’obiettivo di rimettere i piedi le imprese in difficoltà a causa degli ultimi anni di crisi e a formare manodopera. Dovevano essere “un cuscinetto per far risollevare l’edilizia e renderla pronta alla grande sfida del Pnrr. Non ho mai pensato – ha affermato la presidente dell’Ance – che dovessero costituire la politica industriale del settore, che invece dovrebbe essere fatta da un nuovo sistema regolatorio su aspetti urbanistici e edili, fermi a normative degli Anni 40 o 50”.

Cosa fare adesso sui bonus edilizi

Brancaccio si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa. “Sentire Corte dei conti, ministri, economisti parlare in maniera negativa di un provvedimento e di un settore ha un effetto psicologico devastante”. Ora, però, bisogna cambiare passo, per questo ha dichiarato di essere all’opera su “una exit strategy, su una misura non più eccezionale ma strutturale che comporti una modulazione diversa degli incentivi e con regole ferme.”

“In settimana incontrerò il ministro dell’Economia, Daniele Franco”, ha annunciato la presidente. “Vuole recuperare cinque miliardi di frodi e noi siamo con lui: quelle truffe sono la nostra rovina. Lo so, parte del governo è scettica. Ma quanto costerebbero migliaia di fallimenti e di contenziosi?”, conclude interrogativa Brancaccio.