Altro che armi, c’è già il Marshall del G7 per ricostruire l’Ucraina
20 Maggio 2022
di Tiziano Rugi
La Russia si prepara per un lungo conflitto in Ucraina concentrato nel Donbass, ma le nazioni del G7 sono già al lavoro per sostenere Kiev non solo con le armi ma con aiuti finanziari. I ministri delle Finanze occidentali riuniti a Bonn hanno accolto le richieste di Zelensky annunciando stanziamenti di almeno 15 miliardi di dollari nei prossimi tre mesi per consentire all’Ucraina di tenere in funzione la macchina statale. Nove miliardi arriveranno dall’Unione europea e 7,5 miliardi dagli Usa. Potrebbero crescere ulteriormente, perché bisogna iniziare a pensare alla ricostruzione del Paese.
Il pacchetto di aiuti già approvato dal Congresso a Washington è ancora più massiccio e arriva a 40 miliardi di dollari. La politica di Biden è di non arretrare di un millimetro nel sostegno a Kiev, nonostante abbia attivato canali diplomatici con Mosca. I nuovi aiuti dovrebbero consentire all’Ucraina di rafforzare la propria difesa antiaerea e di avere nuovi blindati da impiegare nel conflitto. “Non sono aiuti a fondo perduto, ma un investimento alla sicurezza dell’Europa stessa”, ha ringraziato il presidente ucraino Zelensky.
Al G7 i ministri delle finanze hanno discusso, inoltre, su come affrontare una delle conseguenze della guerra potenzialmente più pericolose a livello planetario. La crisi alimentare in tanti Paesi in via di sviluppo dipendenti dal grano di Kiev bloccato nei silos potrebbe trasformarsi, infatti, in una crisi umanitaria di gigantesche proporzioni. La carestia innescata da aumento dei prezzi e calo dell’offerta minaccia a sua volta la sicurezza globale. Potrebbe, infatti, avere conseguenze sulla stabilità politica di nazioni notoriamente “polveriera” in Africa e Asia.