Caso Boffo. Il Gip di Terni: “Nessuna nota su inclinazioni sessuali”
31 Agosto 2009
di redazione
Nel fascicolo riguardante il procedimento per molestie a carico di Dino Boffo "non c’è assolutamente alcuna nota che riguardi le sue inclinazioni sessuali". A dichiaralo ai giornalisti è stato oggi il gip di Terni Pierluigi Panariello.
Il giudice si sta occupando della vicenda perché è stato chiamato a decidere in merito alle richieste di accesso agli atti presentate oggi da diversi giornalisti. Sull’istanza dei giornalisti deve esprimere un parere anche il procuratore della Repubblica Fausto Cardella. Dopo che lo avrà fatto gli atti passeranno al gip che dovrà pronunciarsi (una decisione è attesa non prima di domani mattina).
Già in passato altri cronisti presentarono richiesta di accesso agli stessi atti ma il Gip di allora respinse le istanze. La vicenda di Boffo venne definita con un decreto penale di condanna di 516 euro relativo al reato di molestie alla persona, anche se – secondo quanto si è appreso – il pm avrebbe potuto ridurre della metà la pena. Un atto al quale il direttore di Avvenire non fece opposizione e quindi la vicenda si chiuse senza la celebrazione del processo.
Nell’indagine venne ipotizzato anche, inizialmente, il reato di ingiurie, ma la querela che ne era alla base – secondo quanto emerge dallo stesso fascicolo – venne poi rimessa. Tra gli atti del procedimento non figurano intercettazioni telefoniche. Ci sono invece i tabulati relativi al telefono di Boffo dal quale partirono le presunte chiamate moleste.