Democrazia, partiti e trasparenza. L’intervento di Quagliariello sul Corriere

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Democrazia, partiti e trasparenza. L’intervento di Quagliariello sul Corriere

Democrazia, partiti e trasparenza. L’intervento di Quagliariello sul Corriere

30 Gennaio 2023

In un intervento pubblicato sul Corriere della Sera, Gaetano Quagliariello, già ministro delle riforme e presidente di Fondazione Magna Carta, fa il punto su regole e trasparenza dei partiti politici. Una discussione attualmente in corso nella Commissione affari costituzionali della Camera, che domani sarà affrontata nel seminario organizzato da FMC a Roma. Quagliariello inquadra la questione con l’occhio dello storico, tornando ai tempi della Costituente.

Dalla Guerra Fredda alla Seconda Repubblica (e oltre)

All’epoca, il tema della regolamentazione dei partiti ebbe grande risalto ma portò a un risultato “minimo”, scrive Quagliariello. Lo scoppio della Guerra Fredda avrebbe congelato tutto, con i partiti, in particolare quello comunista, sempre più gelosi della loro autonomia. “Da allora,” scrive Quagliariello, “sebbene sia scorsa tanta acqua sotto i ponti, la situazione però non è mutata. Scioltisi i vincoli della Guerra Fredda, la cosiddetta Seconda Repubblica non ha portato con sé la legittimazione reciproca tra i due schieramenti. Inoltre, essendo nata come reazione allo strapotere esercitato fin lì dai partiti, invece di sottoporre questi al rispetto di regole e garanzie, ha provato a sminuirne ruolo e funzione. Per questo, si potrebbe persino affermare che tra il tempo del ‘bipartitismo rissoso’ della Seconda Repubblica e quello successivo della ‘insorgenza populista’ vi siano stati, sotto tale aspetto, più motivi di continuità che di rottura”.

Quagliariello: “C’è diffidenza verso le forme di partecipazione trasparente e garantita”

Secondo Quagliariello insomma, si continua a percepire con diffidenza le “forme di partecipazione trasparente e garantita” minacciando quindi l’impianto stesso dell’articolo 149 della Costituzione. Diffidenza che, sottolinea il presidente di Magna Carta, ha investito anche i think tank, limitando le funzioni di queste importanti strutture pensanti della moderna società occidentale. Quagliariello indica anche uno dei temi su cui si può ancora lavorare nell’ambito del processo legislativo necessario a dare piena attuazione all’articolo 49. Ovvero sul ruolo della Commissione, introdotta dal Governo Letta, per tenere un registro dei partiti, i quali, sulla base delle informazioni condivise, nel rispetto delle regole di democraticità interna e trasparenza, avrebbero potuto avere accesso ai finanziamenti pubblici.

Il passo avanti sui partiti nel seminario di Magna Carta

Da qui la proposta di “passo avanti”, sulla Commissione e sui meccanismi di vita interna ai partiti, avanzata già nel titolo del seminario di Fmc. L’idea è quella di favorire, invece di ostacolare, la partecipazione pubblica alla vita politica. “Se al governo è concesso dare un consiglio non richiesto,” conclude Quagliariello, “oltre che di grandi riforme si occupi anche di quelle più piccole che riguardano la disciplina del voto e le forme di partecipazione alla vita pubblica. La disaffezione, l’astensionismo, il populismo si combattono così”.
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