Influenza A: i pediatri chiedono di chiudere le scuole
31 Agosto 2009
di redazione
Chiudere le scuole: questa la richiesta della Federazione italiana medici pediatri, ma la Gelmini ha già dato risposta negativa. Nello specifico, la Federazione italiana medici pediatrichiederà al tavolo tecnico su come affrontare la pandemia di nuova influenza che si riunirà al ministero del Lavoro, Salute e Politiche sociali mercoledì anche di "prendere in seria considerazione" l’ipotesi di chiudere le scuole, la cui apertura è prevista a scaglioni a partire dal 14 settembre, per contenere la diffusione del virus A/H1N1.
Lo ha detto il presidente della Fimp, Giuseppe Mele, precisando che la federazione chiederà esplicitamente anche che il ministero dell’Istruzione sieda al tavolo tecnico, al quale al momento non partecipa, "nell’ottica del maggior coordinamento possibile", sulla scorta di quanto chiesto dal direttore generale dell’Oms, Margaret Chan, che ha parlato della necessità che i governi nel loro complesso, e non solo i ministeri della Salute, prendano "alcuni interventi che hanno forti implicazioni economiche e sociali, come la chiusura delle scuole".
Ecco la replica della Gelmini: "Al momento non è previsto nessun rinvio dell’apertura dell’anno scolastico, in quanto in Italia attualmente non ci sono le condizioni perché si renda necessario un provvedimento di questo tipo", ha detto il ministro dell’istruzione, secondo cui la situazione è sotto controllo secondo il ministro Gelmini. "E’ importante, comunque – aggiunge il ministro in una nota – non sottovalutare la situazione e proseguire nel continuo confronto anche con gli altri Paesi Europei. In ogni caso il governo, grazie alla stretta sinergia tra ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, ha elaborato un piano di intervento per fronteggiare possibili evoluzioni della situazione che al momento resta sotto controllo".
Secondo la Fimp, nel picco della nuova influenza in una settimana si potrebbero mettere a letto tra 600mila e 1,2 milioni di italiani, cui si devono aggiungere quelli che si ammaleranno della stagionale: e, visto che il vaccino per l’A/H1N1 non sarà disponibile prima del 15 novembre, i pediatri chiederanno al ministero che "venga aumentata di almeno il 20% l’offerta attiva del vaccino contro la stagionale e che la sua distribuzione sia anticipata ai primi di ottobre".