ITS, fatta la riforma mancano i fondi PNRR
17 Ottobre 2022
In Italia la formazione tecnica è sempre stata denigrata, considerata di serie b. Nel Paese della scuola gentiliana nessuno si è mai permesso di mettere in discussione un sistema formativo che lascia indietro molti e che non prepara al mondo del lavoro. Con Draghi, tuttavia, le cose sono iniziate a cambiare a partire dagli ITS, gli Istituti Tecnologici Superiori.
Non solo la ex maggioranza ha approvato la riforma degli ITS, il governo ha anche allocato infatti un investimento di 1,5 miliardi di euro nell’ambito del PNRR. L’obiettivo dei nuovi ITS è raddoppiare il numero di iscritti entro il 2026. Avere un sistema terziario di istruzione tecnologica superiore qualitativamente e quantitativamente di livello permetterà di accelerare sull’innovazione e migliorare la produttività di tante imprese.
Le richieste di Guido Torrielli, presidente dell’Associazione ITS Italy
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede che i fondi siano erogati con due tranche, una da 500 milioni e una da 1 miliardo di euro. I tempi, tuttavia, iniziano a preoccupare gli addetti ai lavori. Guido Torrielli, presidente dell’Associazione ITS Italy, ha espresso preoccupazione per quanto concerne i primi 500 milioni. “Siamo veramente preoccupati per i ritardi nell’attuazione del PNRR e auspichiamo che il processo di erogazione dei fondi possa essere avviato quanto prima. La situazione di stallo di oggi penalizza gli Istituti e rende sempre più complesso raggiungere gli obiettivi previsti dalla riforma”, dichiara Torrielli.
“Abbiamo già suggerito criteri di ripartizione delle risorse che tengano conto sia delle esigenze di riequilibrio che di valorizzazione degli ITS. Ora chiediamo di accelerare le procedure per arrivare ad erogare i primi fondi entro la fine del 2022, mettendo così gli Istituti in condizione di poter fare quegli investimenti che gli consentiranno di rafforzare la loro offerta formativa, quindi attrarre sempre più ragazzi e ragazze, in linea con gli obiettivi della riforma”, conclude presidente dell’Associazione ITS Italy. Abbiamo già perso diversi decenni rispetto agli altri partner europei, ora dobbiamo cambiare passo. Non c’è più tempo da perdere.