La Francia scende in piazza contro Macron, neoliberismo e giovani

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La Francia scende in piazza contro Macron, neoliberismo e giovani

La Francia scende in piazza contro Macron, neoliberismo e giovani

09 Marzo 2023

“L’amore finisce, la pensione è per sempre”. È la frase ironica, ma ficcante, per la quale viene ricordato Andiamo a quel paese, un film del 2014 di Ficarra e Picone. Sembra un po’ la metafora dei francesi che probabilmente non amano Macron, ci stanno per convenienza solo perché Melanchon e Le Pen sono davvero impresentabili, e sono tutt’altro che accondiscendenti sulle riforme. Di intervenire sulle inique pensioni non vogliono nemmeno sentir parlare. Infatti, altre mobilitazioni di massa sono tornate a paralizzare e paralizzeranno la Francia.

Come funziona il sistema pensionistico francese

“Il sistema pensionistico francese prevede differenti età di pensionamento pensionamento e di differenti combinazioni età-anni di contribuzione, che garantiscono il calcolo della prestazione senza penalizzazioni”, ha spiegato Carlo Mazzaferro, professore di scienza delle finanze all’Università di Bologna. “Una volta raggiunta l’età minima, l’importo della pensione, calcolata con una norma simile al nostro sistema retributivo, subisce una decurtazione in presenza di una contribuzione inferiore ai 43 anni per i lavoratori nati dopo il 1973 e più bassa per i nati prima”, argomenta su lavoce.info.

Va detto, inoltre, che l’età di pensionamento può essere più alta di quella minima. “In questo caso, il prolungamento dell’attività lavorativa porta alla maturazione di una pensione senza penalizzazione con una contribuzione inferiore rispetto a quella prevista per il pensionamento con età minima. Sono infine previsti incentivi finanziari per chi decide di prolungare l’età di uscita dal mercato del lavoro, oltre quella legale di pensionamento”, chiarisce Mazzaferro.

La riforma delle pensioni di Macron

Macron sta tentando di realizzare la riforma delle pensioni da anni, ma, di fronte delle piazze, non ha mai compiuto il passo decisivo. Stavolta, anche grazie alla sponda dei Repubblicani, i conservatori moderati, la storia potrebbe essere diversa. L’intenzione è di alzare gradualmente l’età legale di pensionamento da 62 a 64 anni. Con un ritmo di 3 mesi all’anno, la transizione durerebbe dal settembre 2023 al 2030. Cambierebbero, inoltre, le condizioni utili per ottenere una pensione a tasso pieno. Infatti, il periodo di contribuzione richiesto salirà da 42 a 43 anni. Il ritmo della transizione, destinata a terminare entro il 2027, dovrebbe essere di un trimestre all’anno. Come si può facilmente capire, non si tratta certo di misure draconiane.

Le sinistre unite contro i Macron, i giovani e il neoliberismo

Verdi, socialisti, comunisti, populisti di sinistra e sindacati. Tutti uniti nel fronte contrario alla riforma di Macron che ha come obiettivo rendere più sostenibile il sistema pensionistico transalpino, xhe presenta analogie strutturali a quello italiano come spiegato nell’articolo di Mazzaferro. Piazze piene, grazie alla sinistra, contro il futuro della Francia e dell’Europa. E la cosa più deprimente è che le manifestazioni sono piene di giovani, evidentemente inconsapevoli del fatto che stanno protestando per il contrario della giustizia sociale.

La giustizia intergenerazionale è uno dei temi che i populisti, di destra e sinistra invero, tollerano meno. Dal punto di vista istituzionale, economico e ambientale è impossibile dire che gli under 30 abbiano una buona eredità, anzi. Si può dire tranquillamente che le prospettive dei giovani non fossero così poco rosee da molti decenni. Eppure, la priorità di troppi è sempre mettere all’indice il neoliberismo, in Francia e Italia poi è comico, e fare propaganda senza spiegare le conseguenze negative del tenere bassa l’età pensionistica.

Chissà se stavolta Macron terrà duro. Chissà se, per una sola volta, il futuro dei giovani avrà la priorità. E chissà se sarà grazie a Macron e a una riforma, ebbene sì, neoliberista.