La nuova UE tra Danimarca e Croazia

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La nuova UE tra Danimarca e Croazia

La nuova UE tra Danimarca e Croazia

03 Giugno 2022

La pandemia e la guerra stanno contribuendo a rinsaldare l’Unione Europea. Le novità degli ultimi giorni sono due ingressi: quello della Danimarca nella difesa comune europea e quello della Croazia nell’area euro.

La Danimarca e la difesa comune dell’UE

“Accolgo con favore l’esito del referendum tenutosi ieri in Danimarca”, ha dichiarato Borrell, Alto rappresentante della politica estera dell’Unione Europea. La consultazione popolare riguardava l’abolizione della clausola di opt-out, risalente a 30 anni fa, relativa alla difesa comune.

Grazie alla vittoria del “Sì”, la Danimarca potrà partecipare alle esercitazioni congiunte degli eserciti dell’UE e alle missioni militari comunitarie. Inoltre, avrà voce in capitolo nel merito delle decisioni sui nuovi sviluppi e investimenti nella difesa. Al momento, quindi, rimane solo Malta al di fuori di questo contesto.

“In un momento in cui è più imperativo che mai che l’UE e i suoi Stati membri rafforzino le loro capacità di difesa e la loro capacità di azione – conclude Borrell – questa decisione porterà ulteriore forza e unità alle nostre iniziative in materia di sicurezza e di difesa”. Dopo l’ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato, quindi, si compone un altro tassello di unità occidentale, il contrario di quanto Putin voleva.

La Croazia e l’euro

La Commissione europea ha espresso il proprio parere sull’ingresso della Croazia nella zona euro. Il giudizio positivo garantirà, a partire dal primo gennaio 2023, quindi, diventerà il ventesimo Paese ad adottare la moneta unica. Nella valutazione di Bruxelles è spiegato che “soddisfa i quattro criteri di convergenza nominale”. Inoltre, la sua legislazione è risultata pienamente compatibile con i requisiti del Trattato e dello Statuto del Sistema europeo delle banche centrali e della Bce.

“L’introduzione dell’euro – ha avvertito il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, non deve essere usato come scusa per aumentare i prezzi. Dunque è certamente necessario vigilare, anche perché siamo già in un periodo di pressione inflattiva”.

La decisione finale dell’Ecofin, in ogni caso, non è ancora arrivata. Il giorno designato è il 12 luglio, perché bisogna attendere le discussioni in seno all’Eurogruppo e al Consiglio europeo, ma anche i pareri del Parlamento europeo e della Bce. Ad ogni modo, sembra cosa fatta.