La primavera di Enea nell’inverno demografico

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La primavera di Enea nell’inverno demografico

La primavera di Enea nell’inverno demografico

11 Aprile 2023

Il giorno di Pasqua, per la terza volta dal 2007, alla clinica Mangiagalli di Milano è stata usata la Culla per la vita. Si tratta della versione moderna della ruota degli esposti che per secoli è stata usata dai genitori che decidevano di non tenere i propri figli. Una volta queste storie erano frequenti, facevano parte del vissuto comune, oggi non  più così. Ed è per questo che la storia del piccolo Enea è diventata virale in poco tempo.

“Ringrazio i medici e gli infermieri che si sono presi cura del piccolo e la famiglia a cui sarà affidato. Infine un pensiero e un abbraccio alla sua mamma, ovunque sia”, ha dichiarato Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, commentando l’accaduto.

In questo periodo storico stiamo vivendo un inverno demografico davvero preoccupante, non è certo una novità. La mamma di Enea ha deciso di portare a termine la gravidanza, donando al suo bambino una vita che sarà sicuramente unica e preziosa. La scelta di lasciare il proprio figlio in ospedale è stata indubbiamente difficile e sofferta, giudicarla sarebbe un insensibile errore.  Cionondimeno, interrogarsi sulle motivazioni che l’hanno indotta a tale scelta, così come chiedersi perché le giovani coppie fanno sempre meno figli, è importante. Non è solo una questione etica e valoriale, ma, allargando lo sguardo, c’è in gioco la sostenibilità del sistema Italia.

Se, come sembra, i motivi sono di natura economica, dovremmo ragionare a fondo sulla conformazione del welfare italiano. Se le famiglie e i giovani sono sempre svantaggiati, il risultato può essere giusto questo. Ha sollevato parecchie polemiche il video appello di Ezio Greggio, che ha sollecitato la mamma di Enea a tornare sui suoi passi garantendole il sostegno economico necessario. Il conduttore ha definito la madre biologica come “mamma vera” e ha finito per sembrare ambiguo sulle adozioni, il dibattito non ne ha giovato. “L’appello non era volto a far ripensare alla scelta di una madre che non voleva il proprio figlio – ha spiegato Greggio in un post – ma a una madre che probabilmente con l’aiuto di qualcuno che la aiutasse a superare le difficoltà economiche, o personali o familiari, non sentendosi più sola, potrebbe ripensare alla sua scelta e tenere il proprio bambino”.

Inoltre, non va dimenticato che questo bambino ha un padre biologico, anche se i media sembrano esserselo dimenticato. Ebbene, come si può incidere sugli aspetti culturali che caratterizzano il nostro tempo? Storie come questa non possono e non devono rimanere delle parentesi del rumore quotidiano che agita social e giornali, devono essere il punto di partenza di una riflessione della classe dirigente. La Fondazione Magna Carta ha lanciato un progetto di ricerca per indagare le ragioni dell’inverno demografico, in autunno avremo delle risposte. Ma poi servirà agire. Di sassi nello stagno ne sono stati già lanciati parecchi.