La sinistra dirittista allo sbando

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La sinistra dirittista allo sbando

La sinistra dirittista allo sbando

30 Maggio 2023

La sinistra perde tutti i grandi comuni andati al ballottaggio, comprese le ‘roccaforti’ rosse come Ancona. Il Centrodestra vince ad Ancona, Massa, Siena, Brindisi, Pisa, Terni, Catania. Il Centrosinistra tiene solo Vicenza dove Possamai aveva chiesto a Schlein di non intervenire in campagna elettorale. L’effetto Schlein non c’è stato, dunque, la nuova piattaforma democratica dirittista, del gender e dell’ambiente, non interessa agli elettori sui territori.

Con Schlein del resto si è compiuta l’ultima e definitiva trasformazione della sinistra, quella annunciata e temuta da Pasolini: il glorioso partito con il suo ceto intellettuale di riferimento ridotto a casa liquida del dirittismo. Il partito della Ztl, la forza politica à la page che ancora resiste nei quartieri bene dei grandi centri urbani ma che non parla più al resto del Paese. Incapace di dare agli elettori “un progetto serio di riorganizzazione dei rapporti civili e dell’economia”, come ha scritto oggi il direttore Sansonetti su l’Unità.

Certo il voto amministrativo non è quello nazionale e Schlein ha vinto da poco tempo le primarie, ma impressiona la disgregazione del partito democratico a livello locale, a fronte di una destra percepita sempre più credibile come classe dirigente anche sui territori. Il doppio turno, che per la sinistra aveva rappresentato spesso una occasione di rimonta, si rivela una sonora sconfitta. Il vento della destra spira con forza, in Italia come in Spagna, dove si è dimesso il premier Sanchez che tenta il tutto per tutto con nuove elezioni. Svezia, Grecia, Bulgaria, Finlandia, tutte a destra.

E in Italia Schlein con le sue parole d’ordine non convince l’elettorato moderato. Come pure debole si rivela lo schema delle alleanze con 5 Stelle. Una debacle.