Lavoro ed energia, così Draghi rinsalda l’asse transatlantico

Banner Occidentale
Banner Occidentale


Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Lavoro ed energia, così Draghi rinsalda l’asse transatlantico

Lavoro ed energia, così Draghi rinsalda l’asse transatlantico

12 Maggio 2022

Europeismo e atlantismo non sono mai stati così forti, nonostante le pressioni dei partiti, tanto di destra quanto di sinistra, per un posizionamento diverso siano intense. Dopo una legislatura di incertezze geopolitiche, l’attuale Presidente del Consiglio ha riportato saldamente l’Italia tra i protagonisti dell’UE e tra i fedelissimi del Patto atlantico: Draghi è una certezza atlantista. Si spiega anche così l’estrema cortesia con cui è stato accolto da Biden alla Casa Bianca.

Unione Europea e politica energetica

 Dopo aver chiarito la totale assonanza di idee nel merito della guerra in Ucraina, Biden ha espresso particolare soddisfazione per il successo ottenuto da Draghi nel trainare l’Unione Europea inequivocabilmente dalla parte atlantista.

La partnership tra UE e USA sarà centrale anche per quanto riguarda la politica energetica. Stati Uniti e Italia sono allineati sulla necessità di un tetto ai prezzi dell’energia. Per Washington declinato più sul petrolio, per Roma ed Unione europea sul gas.

Il gas naturale liquefatto americano, inoltre, può aiutare gli europei a emanciparsi dall’elevata dipendenza dal gas russo a cui si sono condannati da soli. Non a caso, insieme a Draghi ha viaggiato Claudio De Scalzi, amministratore delegato di Eni. Sul tavolo ci sono, appunto, le partite di GNL e il nodo dei rigassificatori, in cui Fincantieri potrebbe giocare un ruolo importante. L’auspicio è che si proceda in ottica europea e non solo nazionale.

Vaccini e microchip, il dialogo procede

Dopo il disinvestimento di Catalent, multinazionale farmaceutica americana, causata dall’opprimente burocrazia, rimane viva la speranza di costruire in Lazio un polo di eccellenza sui vaccini. La regione è leader in Italia nel settore delle biotecnologie mediche e ha attirato l’attenzione di Moderna. Il colosso farmaceutico è disposto a portarci il proprio sistema produttivo con le piattaforme a mRna per tutti i nuovi tipi di farmaci.

Anche sul fronte microchip qualcosa si muove. Già da diversi mesi è in corso una trattativa tra il governo e Intel per aprire un impianto di advanced packaging in Italia. Dopo qualche mese di stallo, la visita atlantista di Draghi potrebbe essere l’occasione per procedere all’affare. Non si tratta di bruscolini, bensì di un investimento che vale 11 miliardi di dollari e può dare lavoro a più di 1500 dipendenti. Dopo aver scartato Mirafiori

Loading