
Mattarella fa un discorso che ti rende orgoglioso d’essere italiano, poi accendi la tv e tutto diventa scontato

01 Gennaio 2023
Ieri Sergio Mattarella ha fatto un discorso di fine anno ricchissimo di valori e di contenuti: il migliore da quando è Presidente. Il Capo dello Stato ha colto innanzitutto la novità epocale che ci propone la situazione politica odierna, ricordando “il nuovo governo, guidato, per la prima volta, da una donna. È questa una novità di grande significato sociale e culturale, che era da tempo matura nel nostro Paese,” e che adesso è “divenuta realtà”.
Mattarella: “Folle guerra scatenata dalla Federazione russa”
Poi il Capo dello Stato ha parlato della Costituzione come qualcosa di vivo, dicendo che la Carta costituzionale “resta la nostra bussola”, rispettarla è non solo il suo ma il nostro “primario dovere”. Il presidente ha preso posizioni nette e coraggiose non solo sulla “folle guerra scatenata dalla Federazione russa” contro l’Ucraina “aggredita”, sottolineando il “sostegno” dato a Kiev “dall’Italia, dall’Europa e dall’Occidente”, ma anche sulla battaglia per la libertà che si combatte in tanti Paesi del mondo. Lo “testimoniano le giovani dell’Iran, con il loro coraggio. Le donne afghane che lottano per la loro libertà. Quei ragazzi russi, che sfidano la repressione per dire il loro no alla guerra”. Precisamente le parole e le idee che ogni giorno ci spingono a scrivere questo giornale, nel nostro piccolo.
“Le nostre imprese sono ripartite con slancio”
Il Capo dello Stato ha anche dato all’Italia quel che è dell’Italia, valorizzando, come mai prima, la cultura d’impresa: “La nostra capacità di reagire alla crisi generata dalla pandemia è dimostrata dall’importante crescita economica che si è avuta nel 2021 e nel 2022”. “Le nostre imprese, a ogni livello, sono state in grado, appena possibile, di ripartire con slancio: hanno avuto la forza di reagire e, spesso, di rinnovarsi. Le esportazioni dei nostri prodotti hanno tenuto e sono anzi aumentate. L’Italia è tornata in brevissimo tempo a essere meta di migliaia di persone da ogni parte del mondo. La bellezza dei nostri luoghi e della nostra natura ha ripreso a esercitare una formidabile capacità attrattiva”.
“Guardiamo al domani con gli occhi dei giovani”
Mattarella, infine, ha parlato con grande franchezza ai giovani, esortandoli a studiare, ad acquisire le competenze che servono in una realtà, un mondo complesso come quello in cui viviamo. Il richiamo alle giovani generazioni è diventato un invito a tutta la nostra Comunità: “guardiamo al domani con uno sguardo nuovo. Guardiamo al domani con gli occhi dei giovani. Guardiamo i loro volti, raccogliamo le loro speranza. Facciamole nostre. Facciamo sì che il futuro delle giovani generazioni non sia soltanto quel che resta del presente ma sia il frutto di un esercizio di coscienza da parte nostra. Sfuggendo la pretesa di scegliere per loro, di condizionarne il percorso”. Insomma, ieri sera il Presidente Mattarella ci ha fatto sentire orgogliosi d’essere italiani.
L’elogio civico di chi paga le tasse
Ma allora è mai possibile che questa mattina, dopo aver accesso la tv e letto qualche grande giornale online, la sintesi ricorrente del discorso del Capo dello Stato sia diventata l’elogio civico di chi paga le tasse? “La Repubblica è nel senso civico di chi paga le imposte perché questo serve a far funzionare l’Italia e quindi al bene comune,” ha detto nel suo intervento l’inquilino del Quirinale. Un passaggio, per carità, giustissimo, tanto da essere forse il più scontato di un discorso che, lo ripetiamo, mette in gioco la forza della nostra Repubblica, i suoi valori fondanti e le nostre responsabilità internazionali. Come si può ridurlo al titolo ‘La Repubblica è di chi paga le tasse’? Quando ci libereremo di tanta strumentalità sarà troppo tardi…