Notre Dame risorge, l’Europa parla con Trump

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Notre Dame risorge, l’Europa parla con Trump

Notre Dame risorge, l’Europa parla con Trump

08 Dicembre 2024

Il 7 dicembre, Emmanuel Macron ha portato a casa due risultati. Uno d’immagine e uno diplomatico, guadagnando un po’ di terreno in extremis nella fase più delicata della sua presidenza.

Da una parte, Macron ha mantenuto la promessa di riaprire la Cattedrale di Notre Dame entro cinque anni dall’incendio che l’aveva devastata. Lo aveva detto, e i francesi — con un mix di grandeur e precisione artigiana — lo hanno fatto. Duemila restauratori hanno trasformato quel simbolo ferito in un miracolo di fede, devozione e bellezza. Il New York Times ha cantato le lodi dell’opera di restauro nel Paese che della laïcité ha fatto un’arte.

Macron però non si è fermato alla cerimonia. Ha colto l’occasione per invitare decine di leader globali, organizzando un inatteso trilaterale con Donald Trump e Volodymyr Zelensky. Il presidente francese strappa quindi il risultato di essere, di nuovo, il primo leader europeo a incontrare il presidente eletto degli Stati Uniti. Trump si è presentato in giacca blu e cravatta gialla, un cenno neanche troppo velato ai colori nazionali ucraini. E mentre l’Eliseo brillava sotto i riflettori internazionali, Macron ha messo un’altra pietra nella costruzione del suo ruolo di portavoce della politica estera europea.

Sul fronte interno, però, le cose per lui (come per Scholz in Germania) vanno decisamente male. E questo è un fatto di cui bisogna tenere conto. Trump non ha perso tempo: dopo gli incontri, è tornato a postare su Truth Social, chiedendo un cessate il fuoco immediato in Ucraina e l’avvio di negoziati per porre fine al conflitto. “Una guerra che non avrebbe mai dovuto iniziare e che potrebbe andare avanti per sempre”. Zelensky, secondo Trump, sarebbe pronto a trovare un accordo.

In questo scenario, fa riflettere il post su Facebook di Giorgia Meloni. “È stata una piacevole occasione di dialogo quella di questa sera all’Eliseo con Donald J. Trump ed Elon Musk,” scrive Meloni. Pubblicando due foto, una con Trump e l’altra con il Don e Elon Musk. Il Presidente del consiglio era presente a Parigi insieme a Mattarella.

Il bilaterale privato tra Meloni e Trump sembra confermare ciò che ha scritto di recente l’Economist — sì, proprio quello del celebre Berlusconi “unfit”. “Meloni sarà la carta vincente dell’Europa? Il leader italiano potrebbe aspirare a diventare il perno delle relazioni transatlantiche.” Un’ipotesi che prende piede mentre l’Europa, sempre più nervosa in attesa delle prossime mosse di Trump alla Casa Bianca, continua a sostenere Kiev e a dipendere dall’America per difesa e forniture militari.

Così, tra preoccupazioni e mosse strategiche, le diplomazie europee si muovono all’ombra di Notre Dame. In una Parigi che sembra oscillare tra la gloria del passato e le incertezze del presente. Con un occhio puntato sul futuro, altrettanto incerto, dell’Ucraina e del Medio Oriente.