Reggio Emilia. Stermina famiglia e tenta suicidio, è in coma
31 Agosto 2009
di redazione
Davide Duò, 47 anni, ex operaio ceramista disoccupato di origini torinesi ha ucciso nel sonno la moglie e un figlio, ha ridotto in fin di vita l’altro figlio e la padrona di casa che da 20 anni li ospita. Ha quindi ingurgitato una gran quantità di farmaci e di alcol, ha chiamato il 113 per avvertire del dramma e poi è caduto, battendo la testa e finendo in coma. È successo la scorsa notte a Sabbione, frazione di Reggio Emilia.
Secondo una ricostruzione dei carabinieri, Duò ha chiamato attorno alle quattro e un quarto il 113. Poco prima, con una mazzetta da muratori e un coltello disossatore, aveva ucciso la moglie Sandra Pattio, 45 anni, di Orbassano (Torino) e il figlio diciannovenne Thomas, studente. Poi aveva ridotto in fin di vita l’altro figlio, Marco, che compie cinque anni il 29 ottobre, e la proprietaria dell’abitazione. Quindi si è imbottito di medicinali e di alcolici. Prima dell’arrivo dei Carabinieri, stordito, è uscito di casa. Ha perso l’equilibrio e ha battuto la testa sulla legnaia. Ora è in fin di vita all’ospedale di Reggio. Sulla vicenda indagano i carabinieri del nucleo investigativo. Le prime ipotesi parlano di un disagio di natura psichica, aggravato dalla disoccupazione.
L’uomo da tempo soffriva di depressione ed è definito "un tipo ombroso" da chi lo conosce. Il fatto che sia finito in coma e non abbia lasciato biglietti rende difficile la ricostruzione del movente, anche perchè i suoi parenti, che vivono nella vicina Scandiano, lo sentivano pochissimo e da tempo non lo vedevano. Da una ventina d’anni si era trasferito a Reggio, dove con la famiglia era ospite in casa di una donna di 79 anni, Elisabetta Detti, amica della madre di sua moglie.