Se Conte abbandona la “tigre di carta”, il Governo si sposta a sinistra

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Se Conte abbandona la “tigre di carta”, il Governo si sposta a sinistra

Se Conte abbandona la “tigre di carta”, il Governo si sposta a sinistra

17 Febbraio 2020

“Oggi è chiaro a tutti, tranne ai fanatici, che la condotta di Renzi pone problemi acutissimi al campo democratico e al governo Conte. Ma Renzi è una tigre di carta. Il suo tentativo di creare un terzo polo sta naufragando così rapidamente da renderlo prigioniero di un attivismo autodistruttivo. Così come, la scelta di passare all’altro campo non convincerebbe la stragrande maggioranza dei suoi elettori”.
In queste parole di ieri di Goffredo Bettini, ‘padre spirituale’ del segretario nazionale Dem Nicola Zingaretti, si possono intravedere gli sviluppi di quello che è già oggi il preludio della crisi di Governo e, di conseguenza, il profilo del vincitore del braccio di ferro tra Renzi e Conte.
Bettini indica la via per uscire da una crisi ormai inevitabile in modo chiaro e la individua nella famosa strada che porta alla definizione di un gruppo di parlamentari ‘responsabili’ ai quali aggrappare le sorti di questa legislatura.
“Renzi può fare ancora danni, rendendo instabile l’azione dell’esecutivo Conte, già impegnato per conto suo su una trincea difficile e in una azione positiva, ma ancora non sufficiente, per fronteggiare la decadenza complessiva della Repubblica – scrive Bettini -. C’è la possibilità, certamente allo stato attuale tutta da costruire, di sostituire Italia Viva con parlamentari democratici (in quanto non sovranisti, illiberali e autoritari) pronti a collaborare con Conte fino alla fine della legislatura. Penso anche che, in questo scenario, nel Parlamento si aprirebbe una riflessione perfino nel gruppo renziano. Si deve lavorare subito, dunque, per allargare la maggioranza che sostiene il premier rendendo scarica la minaccia della crisi”.
Parole che sono in realtà non tanto una indicazione per il futuro, ma la fotografia di quello che già è. Un gruppo di renziani si staccherà dall’esperimento di Italia Viva per fare da stampella al Conte bis che potrà in questo modo vivere, non felice e contento, ma comunque vivere.
Ma se tecnicamente lo scenario è chiaro, politicamente le conseguenze non saranno irrilevanti. Con l’approdo di responsabili senza patria alla corte di Giuseppe Conte l’esecutivo si libererà del peso politico dei renziani e la bilancia del Governo penderà così in modo più marcato a sinistra. A quel punto potrebbero essere proprio i 5 Stelle, reduci dalla boccata di ossigeno rappresentata dalla manifestazione di piazza di sabato, a spostarsi sul piatto centrista per tentare di giocare ancora un ruolo in futuro.