
Sulle trivelle, i caschi gialli e le contraddizioni dell’Italia

02 Novembre 2022
Le trivelle sì o no? L’azienda Rockhopper comunica che lo Stato italiano ha fatto ricorso contro l’arbitrato che ad agosto ha condannato l’Italia a pagare 190 milioni di euro, più interessi, alla società inglese. Per aver fermato Ombrina, il progetto petrolifero di Rockhopper in Adriatico.
È comprensibile che un Paese faccia ricorso contro una decisione che ritiene lesiva dei suoi interessi. Un po’ meno che i governi europei compreso il nostro abbandonino i trattati sui quali si basano gli arbitrati. Le imprese hanno il diritto di tutelare i propri investimenti su idrocarburi e rinnovabili o no?
Il caso Ombrina
Il progetto Ombrina della Rockhopper fu bloccato da un vasto fronte contrario alla realizzazione dell’impianto offshore. Con sindaci, comitati, il mondo NIMBY sceso in piazza a protestare contro l’opera. Opera che sembrava avere tutte le carte in regola da un punto di vista procedurale, burocratico e ambientale.
Per un’azienda, vuol dire investire ancora prima di far partire un progetto. Ombrina stava per partire quando il Parlamento introdusse il divieto di perforazione entro 12 miglia. Rockhopper a quel punto fece le valigie. Un investitore in meno nel nostro Paese.
Il 28 ottobre lo Stato italiano ha notificato il ricorso contro Rockhopper. In Francia, Macron ha criticato gli arbitrati internazionali “promossi dalle multinazionali rispetto agli sforzi della comunità internazionale per contrastare la crisi climatica e abbandonare le fossili”. Peccato che in Francia c’è il nucleare.
NoTriv e Caschi gialli
Sull’onda dei movimenti ambientalisti, negli anni scorsi il nostro Paese dopo aver detto no al nucleare ha detto anche no alle trivelle. I No Triv si battono contro lo sfruttamento energetico sulle nostre coste, limitato ormai solo ad alcune aree dell’Adriatico come l’Emilia Romagna.
Va ricordato che in Italia ci sono state tante manifestazioni dei caschi gialli, il settore petrolifero si è mobilitato per lavoro, ricerca e innovazione. Curioso che l’Italia abbia abbandonato i trattati tra stati e multinazionali, proprio in un settore che si dice voler sfruttare maggiormente. I nostri giacimenti nazionali.
Cosa penseranno i manager di aziende energetiche straniere di storie come questa? Che un investimento in Italia rischia di sfumare dopo averci speso un sacco di quattrini. Non è un buon bigliettino da visita per attrarre investimenti.
Come pure è singolare, fanno notare gli ambientalisti, che veniamo a conoscenza del ricorso direttamente da Rockhopper.