Guardate questo video, girato il 30 maggio scorso. Si vede un gruppo di piccoli alunni delle scuole di San Vito Chietino e Rocca San Giovanni, in Abruzzo, ribellarsi tra serio e faceto alla costruzione dell’impianto petrolifero Ombrina Mare che dovrebbe sorgere al largo delle coste adriatiche. I ragazzini spiegano di aver prodotto il video per "capire" la natura del progetto, declamano canzoncine No Oil, ripetono una lezione imparata per bene – basta sentire il tono di alcuni di loro – contro le trivellazioni . Fanno tenerezza ma quello che ci interessa sottolineare è un fatto grave per il loro percorso di crescita.
Ombrina Mare, il progetto petrolifero che Medoil Gas vorrebbe realizzare in Adriatico, conquista la prima pagina del Corriere della Sera. Lo storico Ernesto Galli della Loggia il 19 maggio scorso ha pubblicato un infuocato editoriale dove si definisce Ombrina uno scempio ecologico, provocando una lunga e argomentata risposta dell’ad di Medoil, Sergio Morandi, che ha contestato le affermazioni del professore. Visto che Galli Della Loggia ha chiuso il suo fondo sul Corriere chiedendo alle autorità di intervenire, abbiamo deciso di sentire cosa ne pensa della “querelle Ombrina” l’onorevole Paolo Tancredi (Pdl), vicepresidente della Commissione Politiche Comunitarie alla Camera dei Deputati.
Le reazioni alla proposta di fusione tra Marche, Abruzzo e Molise in una nuova «Regione Adriatica» sono state contrastanti, come avviene ogniqualvolta rispunta l’ipotesi sul dimezzamento delle Regioni italiane. Colgo quindi l’invito che mi è stato rivolto dagli amici di Almosava per tornare sulla questione, rassicurando gli esponenti politici molisani che si sono espressi contro il progetto invitandoli a un dibattito non partigiano sulle riforme possibili.