La liberazione di Aung San Suu Kyi è certamente una buona notizia, per lei che ha passato agli arresti domiciliari 15 degli ultimi 20 anni, e per chiunque abbia a cuore l’affermarsi dei diritti umani nel mondo. Ma alla fine, è più il segno della forza del regime di Burma che non della sua debolezza o della sua resa democratica. (Tratto da "Il Tempo")