Trovare un parlamentare disposto a spiegare perché fare politica costa è come cercare il proverbiale ago nel pagliaio. Paolo Tancredi, onorevole del Pdl alla Camera, è una di queste mosche bianche. Fra costi reali e tagli promessi, la sua difesa dello stipendio di parlamentare appare una provocazione legittima. Un antidoto al “buonsensismo” spicciolo della stagione che stiamo vivendo.
Il Mulino, la rivista diretta da Michele Salvati, certifica la sconfitta del Pd alle elezioni, scrivendo che "il Partito democratico si ritrova di nuovo accerchiato nelle regioni rosse", chiuso nei bunker di Toscana ed Emilia-Romagna, mentre nel Sud e in altre Regioni chiave la sfida sembra proiettarsi tra Grillo e Berlusconi ("il Pdl è in vantaggio con +6% in Puglia, +9% in Campania, +7% il Lombardia, +8% in Veneto"). Non sorprende che M5S neghi ogni accordo considerandolo "un suicidio", auspicando un veloce ritorno alle urne e puntando al bottino del 40 per cento.