Caro energia? Per Di Maio non c’è problema, paga lo Stato
06 Settembre 2022
La sinistra proprio non ce la fa a ignorare i suoi fantasmi. Nel corso degli anni cambia alleati, leader e parlamentari, ma il marchio di fabbrica rimane lo stesso. Le ultime dichiarazioni di Di Maio, leader di Impegno Civico, e Letta, segretario del PD, vanno nella solita direzione: lo statalismo. Dopo i mutui a tasso zero per l’acquisto di casa destinati ai giovani, è arrivata la proposta dimaiana del “decreto taglia bollette”. La soluzione è semplice: sarà lo stato a pagare l’80% delle bollette.
Con buona pace dei vincoli di bilancio e, soprattutto, del contribuente, da dove arrivano i soldi dello Stato. Margareth Thatcher amava ripetere, per l’appunto, che “non esistono i soldi pubblici, esistono solo i soldi dei contribuenti”. Quindi, secondo Di Maio, questo è il momento adeguato per alzare le tasse…oppure per ipotecare un altro pezzetto di futuro, gravando sulle nuove generazioni con del nuovo debito pubblico. Ci sarebbe una terza via, ovviamente, quella di un taglio della spesa, ma Impegno Civico non ha in programma operazioni simili.
Tutto questo mentre Letta celebrava su Twitter la “fine del blairismo” nel centrosinistra, come se il governo Conte II potesse essere definito tale. Nemmeno sotto il governo si è vista la parte riformista del PD, ormai ridotta a mito ripetuto dai giornali del cortile piddino. Senza dimenticare che nel Regno Unito i laburisti non hanno più vinto un’elezione dopo l’archiviazione di Blair. La sinistra italiana rimane sempre uguale a se stessa, ancora una volta non riesce a evolvere. Ne trarranno vantaggio tutte le altre forze politiche.