La portaerei Cavour che aiuta la NATO a difendere l’Occidente
20 Dicembre 2022
Spesso si parla di “difesa”, ma quante volte sembra solo una formula politica lontana dalla vita di tutti? Eppure, ci sono delle storie su cui vale la pena accendere un riflettore. Una di queste, sicuramente, è quella della portaerei Cavour, orgoglio della Marina Militare.
Entrata in servizio nel 2009 e costruita da Fincantieri, la Nave Cavour (CVH 550) è una portaerei STOVL, acronimo che significa Short Take Off and Vertical Landing. È la Nave Ammiraglia della Marina Militare ed il suo Comandante prende l’appellativo di “Comandante di Bandiera”. Da cosa dipende tale importanza? È la sede dell’Insegna del Comandante in Capo della Squadra Navale da cui dipende organicamente. Il CINCNAV, per i non addetti ai lavori, svolge il ruolo di coordinare le funzioni della Marina militare. Ecco perché è bene raccontare la storia della portaerei.
Il legame con Cavour e la storia d’Italia
Il riferimento a Cavour non è un caso. La scelta è dovuta al forte impulso che Camillo Benso Conte di Cavour aveva impresso all’espansione ed alla qualificazione della marina italiana. Dopo l’Unità d’Italia, infatti, era necessario unire le forze delle delle marine preunitarie. Questa dedica non è la prima nella storia d’Italia, anche se è la prima della Repubblica. Ai tempi della Regia Marina, infatti, avevano preso il nome del politico piemontese due navi. La prima, attiva tra il 1885 e il 1894, era destinata al trasporto di prima classe. La seconda, entrata in servizio durante la Grande Guerra e affondata nella notte di Taranto nel 1940, è stata una corazzata.
Il legame con Cavour non è una scelta simbolica qualunque, difatti è stato suggellato dalla cerimonia del 14 dicembre 2011 nel porto di Civitavecchia. In occasione delle celebrazione per i 150 anni dell’Unità d’Italia, Nerio Nesi, Amministratore Delegato della Fondazione Cavour di Santena, ha consegnato alcuni cimeli del Conte di Cavour al Capitano di Vascello Aurelio De Carolis, comandante della nave. Tutti e tre sono da allora custoditi nell’area storica di rappresentanza dell’Ammiraglia della Marina Militare. Ma quali sono con esattezza?
Si tratta della placca con astuccio originale del Supremo Ordine della Santissima Annunziata, conferito a Cavour il 30 aprile 1856, e di un bozzetto originale, modellato dallo scultore conte Annibale Galateri di Genola, del medaglione che ornava il cofano della bandiera di combattimento della corazzata Conte di Cavour. Ma non è finita qui, ha ricevuto anche il Regio Decreto datato 11 ottobre 1850 con cui Cavour fu nominato Ministro della Marina Agricoltura e Commercio. Controfirmato da Massimo D’Azeglio e seguito da copia dell’atto di giuramento, ha un enorme valore.
La storia della portaerei Cavour
È chiaro che, avendo alle spalle una tale importanza simbolica per la nazione, la portaerei non ha certo una storia irrilevante. Il 17 luglio del 2001, nel cantiere navale di Riva Trigoso, in Liguria, è stata impostata la costruzione dell’intera nave. La realizzazione, tuttavia, è stata distinta in due diverse parti a causa delle grandi dimensioni. Il varo della parte poppiera risale al 20 luglio 2004 proprio nel cantiere genovese, alla presenza dell’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Lo scafo, a quel punto, è stato spostato a Muggiano, in provincia di La Spezia, per essere unito alla parte prodiera. A metà settembre dello stesso anno è “terminata la fase di impostazione della nuova ammiraglia della Marina Militare”, si legge sul sito del Ministero della Difesa.
Svolte le esercitazioni Mare Aperto e AMPHEX 2011, nel dicembre del 2011 si sono formalmente conclusi i “Lavori di Fine Garanzia” della nave ammiraglia della Squadra Navale. In precedenza, è importante ricordare che il 10 giugno 2009 aveva ricevuto la Bandiera di Combattimento. Va rammentato, inoltre, che il 10 settembre dello stesso 2011, l’ITS Cavour aveva ottenuto a certificazione ufficiale della NATO. Al termine della cerimonia, che si era tenuta presso la Stazione Navale Mar Grande di Taranto, la nave ha raggiunto la piena capacità operativa.
Com’è fatta la Nave Cavour
La Nave Cavour rappresenta, ad oggi, l’investimento tecnologico più importante del sistema industria difesa nazionale. Non a caso è costata la bellezza di 1,3 miliardi di euro. Possiamo considerarla come l’aggregazione di quattro navi in una. Infatti, è in grado di svolgere compiutamente il ruolo di portaerei, ma anche quello di piattaforma logistica ed anfibia; senza dimenticare che può essere un’unità sede di comando e una nave ospedale.
L’hangar, lungo 134 metri e largo 21, può accogliere fino a dodici elicotteri od otto aerei. Il ponte di volo, lungo 220 metri e largo 34, ha una dimensione tale per cui possa starci un totale di massimo ventiquattro velivoli in diverse configurazioni, sempre tra aerei ed elicotteri. Ma quali di preciso? “La nave è in grado di imbarcare ed operare con tutti i tipi di aereomobili in dotazione alla Marina Militare”, spiega il Ministero della Difesa.
Parliamo quindi di tre modelli di elicotteri, ovvero AB 212, EH 101, SH 90, ma anche aerei AV-8B e F-35B. Anche il trasporto di veicoli terrestri è contemplato. In questo caso si tratta di cento veicoli leggeri, cinquanta veicoli medi o ventiquattro veicoli pesanti.
La Cavour può vantare anche alcuni tra i più moderni sistemi per l’autodifesa, necessari per proteggersi da eventuali attacchi di natura missilistica. Innanzitutto, fa uso del sistema missilistico superficie-aria SAAM-IT. Quest’ultimo è stato creato grazie alla collaborazione con la Marina francese ed è dispone dei moderni missili ASTER 15. Inoltre, è dotato di cannoni calibro 76mm. Sono a “doppio caricamento ed in configurazione DAVIDE”, nonché “dotati di munizionamento radio-guidato di tipo DART”.
Dal 2010 ad oggi
Nel 2010, in coordinamento con le forze armate brasiliane, porta a termine la prima missione operativa: “White Crane“. Quasi mille unità di personale tra militare e civile e circa 200 tonnellate di viveri hanno così raggiunto Haiti, in occasione del terribile terremotò che devastò l’isola. Nel 2011, durante il mese di febbraio, la portaerei Cavour è stata mobilitata all’interno del meccanismo navale italiano disposto nel Mediterraneo durante la crisi libica.
Tra novembre 2013 e aprile 2014, invece, ha effettuato il periplo dell’Africa insieme al 30º Gruppo Navale. Nell’autunno del medesimo anno, inoltre, ha svolto attività di rappresentanza e addestrativa nel mar Adriatico, ma anche nel mar Ionio: è stata la prima volta. Tra giugno 2015 e maggio 2016 è stata la nave ammiraglia dell’Operazione Sophia, la prima operazione militare di sicurezza marittima lanciata dall’Unione Europea.
La portaerei Cavour con la Nato per difendere l’Occidente
Durante l’esercitazione “Mare Aperto 2021” sull’ITS Cavour hanno operato gli F-35B. Nel novembre dello stesso è stato il momento di un’altra prima volta: il primo F-35B dell’Aeronautica Militare italiana sulla nave. L’obiettivo finale del nostro Paese è creare un’unica task force con velivoli della Marina Militare e dell’Aeronautica Militare. L’invasione dell’Ucraina sta impattando anche sui compiti che la portaerei a cui deve adempiere. Rientra, infatti, tra le cinque portaerei dei Paesi NATO, che stanno pattugliando i mari intorno all’Europa, Mediterraneo incluso. Le altre sono l’inglese HMS Queen Elizabeth, la francese FS Charles de Gaulle, e le statunitensi George HW Bush e Gerald R. Ford.
Per la NATO, questa operazione rientra nel piano di “Deterrenza e difesa” adottata da quando la guerra è tornata in Europa a causa di Putin. “La Nato dimostra la sua coesione, coordinandosi con più mezzi marittimi internazionali contemporaneamente”, ha sottolineato il viceammiraglio Keith Blount, comandante del Comando marittimo alleato della Nato. “Le operazioni rappresentano un’opportunità per le nazioni alleate di coordinare il potere di combattimento critico in tutta l’area euro-atlantica, mostrando al contempo la coesione e l’interoperabilità della Nato”, ha commentato Sabrina Singh, vice segretario stampa del Pentagono.