La ricostruzione dell’Ucraina passa da Confindustria

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La ricostruzione dell’Ucraina passa da Confindustria

La ricostruzione dell’Ucraina passa da Confindustria

21 Giugno 2022

Carlo Bonomi, presidente di Confindustria è volato a Kiev per un incontro con Zelensky. “Con l’Italia – ha spiegato il presidente ucraino – si è aperta una nuova pagina nei rapporti fra i nostri Paesi. Si è creata la fiducia nei nostri rapporti e vorrei che la produzione italiana e le aziende fossero rappresentati ancor di più sul mercato ucraino soprattutto nel programma di ricostruzione dell’Ucraina, il programma che verrà attivato dopo la fine della guerra.”

“Già ora bisogna cominciare ad avviarla. È necessario – argomentato Zelensky – che i produttori italiani entrino come forza nel nostro mercato e noi per questo siamo completamente aperti”.

Le parole di Bonomi a Kiev

“Abbiamo firmato un accordo con il governo ucraino dove mettiamo a disposizione le nostre filiere per la ricostruzione del Paese” ha annunciato invece Bonomi in collegamento al Tg1 dopo l’incontro con Zelensky. “Abbiamo convenuto anche l’apertura di un ufficio, di una delegazione permanente di Confindustria presso l’ambasciata italiana per accompagnare le imprese italiane nel percorso di avvicinamento all’Ucraina e alla sua ricostruzione” ha asserito il presidente di Confindustria.

Confindustria al Forum di San Pietroburgo

Questa presa di posizione fa ben sperare, anche perché arriva dopo una settimana opaca per Confindustria. Al Forum di San Pietroburgo, la Davos di Putin, Alfredo Gozzi, direttore di Confindustria Russia ha parlato nel panel “Gli investitori occidentali in Russia”. Come rivelato dal Foglio, il focus è stato sulla “necessità di stabilire una cooperazione tra investitori occidentali e Russia in una fase in cui “la situazione sui mercati globali, l’ambiente geopolitico e i media stanno esercitando una forte pressione sulle aziende occidentali che lavorano in Russia”.

Gozzi era accompagnato da Vincenzo Trani, presidente della Camera di commercio italo-russa e sponsor in Italia dell’inefficace vaccino Sputnik. In sintesi, entrambi hanno partecipato a una conferenza in cui le sanzioni sono state definite ingiuste, inique e fastidiose. Non proprio un bel biglietto da visita. Speriamo che dentro Confindustria prevarrà la linea Bonomi sull’Ucraina.