Mancano i ristori: la musica italiana insorge

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Mancano i ristori: la musica italiana insorge

Mancano i ristori: la musica italiana insorge

28 Aprile 2022

Sul territorio italiano sono presenti 189 aziende che operano nel campo musicale. Il Ministero della Cultura ha erogato 5 milioni di ristori a beneficio del settore, per venire loro incontro al fine di sanare le perdite registrate a causa della pandemia.

Tuttavia, le principali associazioni di categoria (ANEM e ACEP) ritengono che i criteri di distribuzione dei fondi siano quantomeno da rivedere. Secondo i dati a loro disposizione, ben 3,3 dei 5 milioni sono stati diretti a solo quattro aziende multinazionali e alle loro controllate. In questo modo sono lasciate completamente fuori dal conto le restanti 181 che si occupano di editoria musicale. Le due associazioni di categoria hanno congiuntamente redatto un comunicato di protesta a rappresentanza delle realtà medio-piccole, che sono anche le più numerose.

La ragione di questa ripartizione iniqua pare basarsi sul numero dei diritti d’autore posseduti da ogni azienda. A farne le spese, conseguentemente, sono quelle più piccole. Come si legge nel comunicato, esse rappresentano il cuore pulsante dell’offerta musicale italiana e che da molto più tempo si spendono anche nelle operazioni di diffusione e di scoperta di nuovi talenti del Paese. Le aziende indipendenti, oltre ad aver registrato un calo del fatturato negli anni 2019-2020 a causa dei ritardi dovuti dalla pandemia, possono di fatto godere solo di un terzo della somma assegnata.

L’industria musicale italiana insorge e richiede al Ministro Franceschini un’ulteriore erogazione di fondi, destinati stavolta in maniera esclusiva a queste realtà. Integrate nel tessuto economico e sociale italiano, hanno subito in maniera molto più ingente i danni provocati dalla pandemia rispetto alle corrispettive multinazionali.