Nel Paese dove il salario da 1.200 euro costa 30k alle aziende

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Nel Paese dove il salario da 1.200 euro costa 30k alle aziende

Nel Paese dove il salario da 1.200 euro costa 30k alle aziende

15 Giugno 2022

Che razza di Paese siamo diventati? Si dice ai giovani studia che poi verrai premiato. Si appendono lauree in salotto, si festeggia il centodieci e lode come se un attimo dopo dovesse arrivare una proposta per fare il manager a Tesla. Poi però si capisce che la festa è finita, che bisogna smazzare, testa bassa e lavorare per applicare quello che nelle aule universitarie era un metodo (e meno male che almeno è rimasto il metodo).

A quel punto che succede? Uno stato serio dovrebbe dirti guarda che se non vuoi rientrare nel dieci per cento di disoccupati cronici ora devi darti da fare. È un discorso che non vale solo per i giovani. Anche se sei un padre di famiglia e ti lasci andare perché magari hai 40 anni e ti hanno licenziato o non hai quello che avevi sempre sognato, il messaggio dovrebbe essere non mollare, combatti per la tua famiglia e i tuoi figli se hai deciso di averne. Sei lì appeso e che fa lo stato?

Ti paga per stare a casa. Ti dice se ti accontenti godi. Ti vuole pensionare prima del tempo perché a quanto pare i sessantenni sono vecchi. Anche se sprizzano energia da tutti i pori e fanno le maratone nella capitale. Anche se avrebbero un mondo di esperienze da donare. Invece no, te ne devi andare.

Viviamo nel paese del dolce far niente, dove posso permettermi di rifiutare le proposte che arrivano dai centri per l’impiego. Perché non sono “congrue”. Congrue con che cosa, con la laurea in salotto? Viviamo nel paese dove se poi qualcuno ti dice senti, vieni nel mio ristorante sulla spiaggia che la sera sono costretto a tenerlo chiuso perché non trovo più personale, uno può sentirsi rispondere ma perché dovrei? Tanto se unisco il reddito da divano a un po’ di sommerso rimedio qualcosa in meno dei tuoi milleduecento. Quindi torno a stendermi e poi domani vado a manifestare perché ci vuole il salario minimo e tutti devono riconoscere quanto sono geniale.

Ovviamente non è che chi ti propone i 1200 euro è uno sporco profittatore. Occhio e croce gliene costi 30mila, visto il costo del lavoro che abbiamo. Morale? Nel settore ricettivo quest’anno mancano 300mila addetti. 300mila addetti! Non si trovano camerieri e facchini, non si riesce a tenere aperti i locali e ristoranti nonostante i turisti stiano tornando e in tanti. Mancano pure i social media manager, passano ore a smanettare sui social e c’è un numero di laureati in scienze della comunicazione marketing ed economia e commercio che mette paura ma non si trovano lavoratori del digitale.

Perché il sistema universitario non viene riformato? Perché le misure di sostegno al reddito non vengono date con regole più stringenti? Perché un percettore di reddito di cittadinanza può permettersi di rifiutare una offerta di lavoro? Che cosa offre lo Stato in termini di servizi innovazione pubblica amministrazione efficiente e digitale alle aziende? Perché non si abbassa il costo del lavoro?

Bisogna ridurre il cuneo, detassare, far emergere il sommerso, premiare le aziende che investono, bisogna smetterla di dare bonus a chi non vuole consapevolmente, ideologicamente, diventare produttivo e finirla di illudere i giovani che diventeranno tutti giudici manager e scienziati un secondo dopo aver appeso la laurea in salotto.

Dobbiamo ridare a questa società senza più bussola una etica del lavoro, della fatica, dei risultati. Questo Paese o si dà una regolata, o ritrova forza, energia e coraggio, oppure è fallito.