Quel compromesso politico sul Superbonus per correggere gli errori del passato

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Quel compromesso politico sul Superbonus per correggere gli errori del passato

Quel compromesso politico sul Superbonus per correggere gli errori del passato

07 Luglio 2022

Sul Superbonus si riapre la partita politica. Martedì scorso sono stati depositati nelle commissioni Bilancio e Finanza della Camera ben 944 correttivi al decreto sulle semplificazioni fiscali. Ed è proprio sul bonus edilizio che maggioranza e governo dovranno cercare una sintesi delicata e complessa. Sul Superbonus, infatti, i 5s sono pronti a dare battaglia, ma anche centrodestra e Pd credono nello strumento.

A oggi lo stato dell’arte ha messo in evidenza non poche criticità del bonus edilizio. Effetti di un intervento strategico, sulla carta, ma venuto alla luce con troppi difetti e incongruenze e modificato in corso d’opera molte volte. Al momento una grande massa di crediti fiscali legati ai lavori agevolati con il Superbonus continua a restare congelata, per l’incapacità del sistema bancario di assorbirli. Un possibile compromesso politico potrebbe essere quello di escludere dalla responsabilità l’ultimo cessionario del credito, che lo rileva – in quanto correntista – dallo stesso istituto bancario. Una richiesta sulla quale, con sfumature diverse, potrebbero convergere anche Forza Italia e Pd, oltre ai 5s.

Sui malfunzionamenti del Superbonus si sta muovendo anche la Commissione d’inchiesta sulle banche. L’organo bicamerale, presieduto da Carla Ruocco (Ipf), ha inviato alle 11 maggiori banche italiane, più Cdp e Poste, un questionario sui crediti fiscali all’edilizia, ingolfati e con tassi di sconto al raddoppio.