Gli "indignati"? Un movimento spontaneo che ha riempito le piazze della Spagna per dire basta alla precarietà, alla disoccupazione e alla crisi economica. Ma anche, e qui sta il rischio, un fenomeno antipolitico e populista, che imputa tutti i mali al "Palazzo" e al "sistema", senza riuscire a interpretare quali siano le debolezze e i ritardi della società di cui è espressione. Ne parliamo con Javier Zarzalejos di FAES, la fondazione dall’ex premier Josè Maria Aznar.
All’interno della nostra inchiesta sulle "nuove destre" in Europa, e sulla scia della Lettura annuale 2011 della fondazione Magna Carta tenuta da Geert Wilders, abbiamo intervistato il giovane leader dei "Democratici Svedesi", Jimmie Åkesson. A capo di un partito in crescita e dalla forte impronta nazionalista, Åkesson punta essenzialmente su due parole d’ordine: la fine del multiculturalismo e una difesa incondizionata dello stato sociale dalla ‘minaccia’ degli immigrati.
La fondazione Magna Carta ha partecipato alla tavola rotonda "La crise du modèle multiculturaliste en Europe et l’expérience de la Russie" che si svolta martedì scorso a Parigi presso l’Institut de la Démocratie et de la Coopération (IDC). Pubblichiamo qui di seguito la relazione tenuta da Ubaldo Villani-Lubelli per conto di fMC.
Le rivolte arabe hanno segnato il fallimento della politica di partnership con i paesi del Maghreb e del Vicino Oriente, culminato nel decesso politico della Unione per il Mediterraneo (UpM) promossa per iniziativa della Francia. A questo punto, occorre che il cambio dei regimi favorisca la nascita di economie efficienti perché libere, solo modo per fermare quella che i lepenisti francesi definiscono l’invasione barbarica finale. (La Pulce di Voltaire)