L’Irpef si prepara a colpire Roma più di altre città o regioni italiane dove l’aliquota è già molto alta. L’imposizione dovrebbe in generale arrivare al 2,33 per cento, presupponendo anche un ritocco da parte del Campidoglio (dallo 0,9 all’1,2 per cento). In totale, i romani nel 2014 dovrebbero sopportare un aumeno del 3,5 per cento della imposizione fiscale. Chi ha redditi sotto i 15 mila euro non sarà colpito dal prelievo ma per gli altri secondo il Messaggero significherà far fronte a una "impennata media superiore al 4 per cento".
I pontieri, come li chiama Corsera, da Fo ad Asor Rosa, stanno facendo il proprio lavoro per riunire in un nuovo sol dell’avvenire piddini, neocomunisti e grillini. Ma quali sono i temi sui quali trovare un accordo? Uno, molto sentito dall’elettorato che protesta, è il reddito di cittadinanza per i vari disoccupati, esodati, neolaureati, repubblica degli stagisti eccetera eccetera. Un paio d’anni con un importo dagli ottocento ai mille euro mensili. Con una twittata, Grillo apre a Bersani su questo fronte. Ma la sensazione è che questa convergenza sia un dialogo tra sordi. Piuttosto…
Bene ha fatto l’Huffington Post a pubblicare nei giorni scorsi due interventi che espongono i diversi punti di vista tra destra e sinistra sulla cultura, permettendoci quindi una comparazione tra i rispettivi programmi. Il primo elaborato dal Centro Studi del think-tank di centrodestra Fondazione Magna Carta. Il secondo a cura di Massimo Bray, candidato alla Camera con il Pd e direttore editoriale dell’Istituto Treccani.