Trentuno anni fa la Strage di Via d’Amelio, le istituzioni s’inchinano alla memoria di Borsellino

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Trentuno anni fa la Strage di Via d’Amelio, le istituzioni s’inchinano alla memoria di Borsellino

Trentuno anni fa la Strage di Via d’Amelio, le istituzioni s’inchinano alla memoria di Borsellino

19 Luglio 2023

Nel trentunesimo anniversario della strage di via D’Amelio, le più alte cariche della Repubblica e il Parlamento si inchinano alla memoria di Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta che morirono servendo le istituzioni.

“Quel barbaro eccidio, compiuto con disumana ferocia, colpì l’intero popolo italiano e resta incancellabile nella coscienza civile”, ha detto il presidente della Repubblica Mattarella. L’esempio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ci invita “a costruire solidarietà e cultura dove invece le mafie puntano a instillare paura. In questo anniversario, desidero rinnovare i sentimenti di cordoglio e vicinanza ai familiari di Paolo Borsellino e degli altri servitori della Stato che pagarono con la vita la difesa della nostra libertà”.

“La strage di Via D’Amelio è stato il motivo per il quale ho iniziato a fare politica. La data del 19 luglio 1992 rappresenta una ferita ancora aperta per chi crede in un’Italia giusta”, ha scritto sui social il presidente del consiglio Meloni. “Paolo sfidò il sistema mafioso senza mai temere la morte, insegnandoci a non restare a guardare e a non voltarci mai dall’altra parte. Il suo coraggio e la sua integrità sono doni che ci ha lasciato e che tanti giovani hanno deciso di raccogliere per affermare due valori imprescindibili: la legalità e la giustizia”.

“Oggi, a 31 anni di distanza da quel terribile attentato, ricordiamo tutti quegli eroi che non ebbero paura di denunciare al mondo il vero volto della criminalità organizzata e che servirono lo Stato fino all’ultimo. Nel loro esempio portiamo avanti il nostro impegno quotidiano per estirpare questo male dalla nostra Nazione: solo così il loro sacrificio non sarà mai vano”.