
Yes in my backyard, con i termovalorizzatori avremo energia dai rifiuti

25 Maggio 2022
I termovalorizzatori potrebbero essere una parte della soluzione per contrastare la crisi energetica e l’aumento dei prezzi del gas. Se solo si smettesse di demonizzare l’incenerimento e si cominciasse a riflettere sui benefici. Invece di finire in discarica i rifiuti possono produrre energia grazie ai termovalorizzatori. E visto che l’obiettivo è l’indipendenza dal gas russo, secondo i calcoli di Utilitalia, questo ci permetterebbe di ridurre il 5% dell’import. Energia elettrica da utilizzare per il riscaldamento degli appartamenti, come avviene un po’ ovunque in Europa. Si pensi a Svezia e Danimarca, dove l’inceneritore di Copenaghen fornisce energia a circa ottantamila famiglie.
Non solo. Le regioni italiane più in difficoltà nella gestione del ciclo dei rifiuti, come la Sicilia e il Lazio, sono costrette a inviare l’immondizia in altre parti d’Italia o addirittura all’estero, dove ci sono i termovalorizzatori. Con un doppio danno. Da un lato i territori perdono una potenziale risorsa, dall’altro si spende per inviarla a chi ci ricaverà energia, guadagnandoci doppiamente. E anche l’ambiente non ringrazia, perché i rifiuti si spostano sui camion, si consuma benzina e si produce CO2, mentre l’impatto ecologico dei termovalorizzatori di ultima generazione è quasi nullo.
Città più virtuose nella gestione dei rifiuti, in Lombardia ed Emilia-Romagna, non hanno registrato cali nella raccolta differenziata, come sostengono ambientalisti troppo di parte. Anzi, l’esempio dei Paesi nordici ci dimostra come incenerimento e raccolta differenziata vadano di pari passo come strategia per chiudere il ciclo dei rifiuti. L’economia circolare resta l’obiettivo a cui tendere e anche l’Unione europea lo impone, visto che l’incenerimento è considerata una soluzione marginale rispetto al riciclo. Per città come Roma, perennemente in affanno, resta però l’unica strada a disposizione per risolvere l’emergenza.