L’estate scorsa, Boris Nemtsov ci aveva confidato di sentirsi relativamente al sicuro. Fino ad allora la scure del governo aveva colpito soprattutto gli intellettuali, i giornalisti e gli artisti che ne criticavano l’operato, non i politici dell’opposizione. Martedì scorso, tuttavia, neppure il ruolo di leader dell’opposizione è stato sufficiente a garantirgli l’incolumità.