Cultura News 03 Maggio 2017 di Luigi Compagna Da catechismo a sessantottismo, che fine hanno fatto i ragazzi di Barbiana Don Milani, i ragazzi della scuola di Barbiana e la Lettera a una professoressa del 1967. Allora si guardò a quell’opera come se fosse un libro di catechismo, oggi la si vorrebbe relegare fra i frutti più nefasti dell’eterno sessantottismo italiano. '68 don milani intellettuali
News 21 Aprile 2017 di Luigi Compagna Terza, quarta persona: l’Italia di Steno c’è ancora Raccontiamo una generazione, forse un ceto, di giovani intellettuali liberali che del cinema del dopoguerra volle sentirsi ed essere protagonista. Senza alcuna sudditanza per i propri coetanei arroccatisi nel comunismo, senza nulla concedere all’inseguimento di un “realismo” che li facesse evadere dalla realtà che non fosse “agreable”.
Italia News 07 Aprile 2017 di Luigi Compagna Che fine ha fatto la democrazia a Roma e Napoli A Roma e a Napoli l’anno scorso si è votato. Probabilmente però sarebbe stato meglio farne a meno. Nel senso che la normativa sull’elezione diretta dei capi degli esecutivi locali non prevede affatto quel circuito di democrazia über alles con la quale i governi regionali hanno finora creduto di interpretarla. de magistris governo renzi Napoli
Italia News 28 Marzo 2017 di Luigi Compagna Parrucconi e sanculotti: il catechismo della sinistra sessantottina A suo modo, Lucia Annunziata preferisce Saint-Just a Talleyrand e soprattutto i sanculotti ai parrucconi. Ancora una volta, il sessantottismo è sostanza, liturgia, catechismo della sinistra italiana. galli della loggia istruzione italiani
Italia News 12 Gennaio 2012 di Luigi Compagna Quello contro Nicola Cosentino è un processo politico non dichiarato Quello contro Nicola Cosentino è un processo politico non dichiarato. Si è radicata in Italia, complici i Caselli e i Mannoia, poi gli Ingroia e i Ciancimino e con loro i nostrani De Magistris, Narducci, Woodcock, una connotazione dei reati associativi sempre più preventiva e sempre meno repressiva, con evidente anticipazione della tutela, connessa alla lesione o alla messa in pericolo di un bene giuridico sfuggente e impalpabile quale il cosiddetto "ordine pubblico". (tratto da il Tempo) caso cosentino giustizialismo magistratura
Italia News 28 Giugno 2011 di Luigi Compagna Un decreto, non una cretinata Ringalluzzita dall’elezione di De Magistris, entusiasta dell’assessorato a Narducci, ansiosa di porre veti e ostacoli ai termovalorizzatori la Procura di Napoli torna a farsi protagonista. Un po’ come quando, al fianco dei Sodano e dei Pecoraro Scanio, aveva ispirato la guerriglia a Bertolaso e ai suoi collaboratori. Ma soffermarsi ora su quanto l’inchiesta su Caldoro debba ritenersi "atto dovuto" o, invece, sia "atto voluto" è un lusso che le condizioni della città non consentono. (Tratto da Il Tempo) de magistris lega Napoli
Italia News 22 Giugno 2011 di Luigi Compagna Il pericolo non è la riforma della giustizia ma lo strapotere dei PM Alla riforma costituzionale della giustizia approvata dal governo lo scorso 10 marzo si addebitano intenti punitivi o comunque limitativi dei poteri della magistratura. Ma il problema, anzi, la patologia, riguarda lo strapotere dei giudici, che soprattutto nella fase delle indagini preliminari non ha eguali nelle democrazie occidentali. Riformare la Giustizia non è reato, un libro della Fondazione Magna Carta, ci aiuta a riflettere meglio sulla legge voluta dal centrodestra. alfano giustizia magna carta
Cultura News 14 Gennaio 2011 di Luigi Compagna Considerazione sul “copia e incolla” di Umberto Eco In tema di università e scuola Umberto Eco non si è mai risparmiato. Nella sua generazione, si è sempre distinto per non essersi mai negato alle più spregiudicate complicità (o, se si preferisce, alle più eleganti civetterie) con quel che gli pareva il ’68 e il sessantottismo significassero. Ora capita che in molti punti del suo ultimo libro emergano l’uso (e magari l’abuso) di un "copia e incolla" fin troppo diffuso.
Italia News 12 Novembre 2010 di Luigi Compagna Il solito gioco di D’Alema A D’Alema piacerebbe poter essere ancora l’uomo in grado di marcare stretto Berlusconi. Era così più di dieci anni fa. Quando dalla presidenza della bicamerale la Merchant-bank dalemiana approdò a Palazzo Chigi. Dopo quel ribaltone però alle elezioni vinse Berlusconi e a D’Alema toccò rassegnarsi al ruolo di mediano laterale. (Tratto da Il Tempo) briguglio copasir d'alema