I continui progressi in campo scientifico, resi via via più rapidi dallo sviluppo di tecnologie sempre più sofisticate, pongono costantemente gli scienziati di fronte ad una dura sfida: trasferire la “scoperta” in “applicazione”. Non sempre questo passaggio è semplice e di immediata esecuzione ed è, spesso, quello che richiede maggiore energia e creatività. A proposito di buone idee, una è sicuramente venuta ad un gruppo di scienziati più di dieci anni fa ed è stata quella di far produrre alle piante sostanze che danno immunità o, in altre parole, far si che queste producano “vaccini commestibili” (Daniell, et al., 2001- Medical molecular farming: production of antibodies, biopharmaceuticals and edible vaccines in plants. Trends in Plant Science). La possibilità di conseguire una vaccinazione mangiando una banana o un’insalata di pomodori (http://www.molecularfarming.com/ediblevaccine.html) non è fantascienza ma è un progetto molto ambizioso, con grandi potenzialità, su cui stanno lavorando gruppi di ricercatori in tutto il mondo. L’Europa fa la sua parte.